Web, cellulari, smartphone… Quanto tempo perso! Il Papa ci rammenta le priorità della vita reale

“Tanti ragazzi e giovani perdono troppe ore in cose futili: il chattare in internet o con i telefonini, le telenovele, i prodotti del progresso tecnologico, che dovrebbero semplificare e migliorare la qualità della vita, talvolta distolgono l’attenzione da quello che è realmente importante”.

Rivolgendosi, martedì 5 agosto, a oltre 50 mila ministranti di lingua tedesca – di età compresa fra i 13 e i 27 anni – Papa Francesco ha messo in guardia adolescenti e giovani contro un comportamento assai diffuso e spesso gravido di conseguenze.

Ma il monito del Santo Padre si estende anche ai genitori, agli educatori, ai docenti, perché devono insegnare l’uso corretto di tali mezzi e soprattutto indicare le priorità.

Infatti, ha proseguito papa Bergoglio, “tra le tante cose da fare nella routine quotidiana, una delle priorità dovrebbe essere quella di ricordarsi del nostro Creatore che ci consente di vivere, che ci ama, che ci accompagna nel nostro cammino”.

Il suo discorso si è poi focalizzato sul tema della libertà: “Proprio perché Dio ci ha creati a sua immagine, abbiamo ricevuto da Lui anche quel grande dono che è la libertà. Se non è esercitata bene però, la libertà ci può condurre lontani da Dio, può farci perdere la dignità di cui Lui ci ha rivestiti. Per questo sono necessari degli orientamenti, delle indicazioni e anche delle regole, tanto nella società quanto nella Chiesa. Quando non è plasmata dal Vangelo, la libertà può trasformarsi in schiavitù del peccato”.

Questo l’invito rivolto da Papa Francesco alle migliaia di partecipanti: “Cari ragazzi e ragazze, non usate male la vostra libertà! Non sciupate la grande dignità di figli di Dio che vi è stata donata! Se seguirete Gesù e il suo Vangelo, la vostra libertà sboccerà come una pianta in fiore, e porterà frutti buoni e abbondanti! Troverete la gioia autentica, perché Lui ci vuole uomini e donne pienamente felici e realizzati. Solo aderendo alla volontà di Dio possiamo compiere il bene ed essere luce del mondo e sale della terra!”.

I ministranti – ha sottolineato il Papa – hanno un ruolo particolare: sono chiamati a parlare di Gesù ai coetanei, non solo all’interno della comunità parrocchiale o dell’associazione di cui fanno parte, ma soprattutto al di fuori. “Questo è un impegno riservato specialmente a voi, perché con il vostro coraggio, il vostro entusiasmo, la spontaneità e la facilità all’incontro potete arrivare più facilmente alla mente e al cuore di quanti si sono allontanati dal Signore. Tanti ragazzi e giovani della vostra età hanno un immenso bisogno di qualcuno che con la propria vita dica loro che Gesù ci conosce, che Gesù ci ama, che Gesù ci perdona, condivide con noi le nostre difficoltà e ci sostiene con la sua grazia”.

gar



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