Scienza & Vita Modena: le ragioni del no all’eterologa

La sentenza della Corte Costituzionale 162 del 9 aprile 2014 apre anche in Italia alla fecondazione assistita eterologa. Tra le voci fortemente critiche che si sono levate verso questa decisione c’è quella della sezione Scienza & Vita di Modena, che in una conferenza stampa sul tema ha voluto lanciare un segnale di allarme a politici e sanitari contro una pratica che è lesiva dei diritti dei bambini e porta alla “produzione di orfani” per legge dello Stato.

Durante la conferenza stampa è stato diffuso il documento“Rischi e svantaggi della fecondazione eterologa”, di ben 36 pagine, “scientificamente rigoroso” sull’argomento.

Le riflessioni, le motivazioni e i contenuti che stanno alla base del documento sono stati riassunti e sintetizzati in un comunicato stampa (“Fecondazione eterologa: un rischio, un’ingiustizia, un costo”) di cui riportiamo qui di seguito alcuni passaggi:

“In nome di un’ideologia materialista che vede l’essere umano come una ‘cosa’ ci si approfitta dei reali problemi delle coppie sterili, e si propongono come soluzione provvedimenti ingiusti per il nascituro, futuro cittadino. Il ‘figlio eterologo’ non potrà conoscere il suo genitore biologico: ad esso viene strappato da una ‘tecnica’ per tanti versi ancora poco studiata, ma sicuramente pericolosa per gli stessi donatori e per la coppia ricevente”.
“Insistiamo – prosegue il comunicato – perché lo Stato intervenga per abolire le cause profonde che ostacolano il diventare genitori: che combatta l’accesso tardivo al mondo del lavoro e le scarse tutele per la maternità nel nostro Paese, che finanzi la ricerca sulle cause mediche di infertilità, e che migliori l’accesso alle adozioni, che vivono un momento di reale emergenza. La Regione Emilia Romagna e l’Ausl di Modena dicano NO alla fecondazione eterologa, e chiedano che queste pratiche non siano permesse sul suolo nazionale”.


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