Sacerdoti impegnati nei reparti Covid del territorio

Grazie alla convenzione tra Ausl-IRCCS di Reggio Emilia e Diocesi

Il servizio di un primo gruppo di sacerdoti nei reparti Covid è iniziato mercoledì 9 dicembre e si protrarrà fino a fine anno: si tratta di sei presbiteri volontari che si rendono presenti nell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, nell’Ospedale Civile di Guastalla e nell’Ospedale “Magati” di Scandiano. Sei giorni su sette, con turni dalle 13 alle 20, entrando e uscendo insieme al personale sanitario, nel più rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza e dei controlli a cui essi per primi vengono sottoposti. Un segno di consolazione importante nella quotidiana azione di contrasto alla pandemia da coronavirus, reso concreto da un’apposita convenzione fra Azienda Unità Sanitaria Locale-IRCCS di Reggio Emilia e Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, alla firma in queste ore da parte del Direttore Generale dell’Ausl-IRCCS Cristina Marchesi e del vescovo Massimo Camisasca.

“Uno dei drammi vissuti dalle famiglie nella prima come nella seconda fase dell’emergenza sanitaria – spiega il Vicario generale della Chiesa reggiano-guastallese, monsignor Alberto Nicelli – è consistito nel distacco dai familiari e dagli affetti, in particolare per le persone più anziane. Offrire un supporto psicologico e spirituale può costituire un sollievo in primo luogo per i malati; la presenza dei sacerdoti dà poi sostegno alla loro comunicazione, attraverso telefoni e tablet, con i familiari lontani; spesso rappresenta altresì un aiuto al personale medico-sanitario, affaticato e spesso provato in prima persona dal virus. Per tutte queste ragioni la Diocesi ha chiesto all’Ausl che alcuni preti possano svolgere gratuitamente il servizio loro proprio nei reparti Covid”.

L’idea iniziale, maturata anche grazie alla testimonianza dell’apripista don Alberto Debbi, medico pneumologo tuttora operante a chiamata presso l’Ospedale di Sassuolo (in territorio diocesano), ha immediatamente incontrato l’appoggio del vescovo Massimo e dei vertici dell’Ausl-IRCCS. Sono seguite le richieste di eventuale disponibilità ai sacerdoti diocesani, individuando come potenzialmente idonei quelli di età inferiore ai 60 anni. Sono stati diciotto i presbiteri che hanno risposto favorevolmente all’appello e accettato di intraprendere un cammino di formazione online e di auto-aiuto, che sta già interessando un secondo gruppo di presbiteri, attivi dal 1° al 24 gennaio 2021. Insieme ai presbiteri disponibili, agli incontri preparatori partecipano sia funzionari dell’Azienda sanitaria, che ne curano l’addestramento, sia alcuni membri dell’équipe diocesana di pastorale della salute, che offrono un percorso di sostegno. “Attraverso questi giovani sacerdoti volontari, tutta la nostra Chiesa diocesana si fa presente e condivide con chi soffre un’esperienza di malattia che speriamo possa concludersi tra pochi mesi con la somministrazione del vaccino”, commenta Lucia Ianett, direttore del Servizio diocesano per la Pastorale della Salute.

Anche monsignor Nicelli sottolinea il fatto che si tratta di un’esperienza di Chiesa e parla di un duplice motivo di gioia: “Innanzitutto siamo rimasti colpiti dall’accoglienza convinta del progetto da parte dell’Ausl-IRCCS di Reggio Emilia, nella consapevolezza che l’assistenza spirituale possa rappresentare in tantissimi casi un ‘quid’ che si aggiunge alle competenze scientifiche e all’azione terapeutica. Siamo poi rimasti soddisfatti della sensibilità dimostrata dai nostri sacerdoti: oltre a coloro che hanno accettato di andare ‘in prima linea’, infatti, molti altri – di età più avanzata – si sono generosamente offerti per sostituire nelle attività in parrocchia i confratelli impegnati nei turni ospedalieri”.

I sacerdoti svolgono il loro ministero in reparto nel rispetto della volontà e libertà di coscienza dei cittadini, in piena autonomia operativa, con il consenso dell’Ausl-IRCCS.

La convenzione porta la scadenza del 30 giugno 2021, nella condivisa speranza che possa essere archiviata anzitempo per il cessare della pandemia.

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