Disabili cognitivi: nasce a Reggio “Casa gioia”

Accoglienza, assistenza, sostegno a ragazzi e adulti con disabilità cognitive, ma anche innovazione nei metodi scientifici, ricerca e formazione. Si presenta così la nuova cooperativa sociale nata in Confcooperative: “Casa Gioia”, prima start up innovativa a vocazione sociale (e così riconosciuta dalla Camera di Commercio), apripista di queste esperienze nel nostro territorio e tra le prime in Emilia-Romagna.

“Casa Gioia – sottolinea la presidente Stefania Azzali, già fondatrice e presidente dell’Onlus “Ring 14″ – è innanzitutto un luogo d’incontro e di vita che vuole rispondere all’aumento del numero di ragazzi e adulti segnati da disabilità cognitive e/o spettro autistico con un’ampia offerta di servizi rivolti a pre-adolescenti (a partire dai 10 anni), adolescenti e giovani adulti, collegando l’assistenza all’utente al sostegno dei genitori e dell’intero nucleo familiare, in stretto legame con il contesto ambientale, sociale, ludico e lavorativo”.

“Proprio per questo – prosegue Stefania Azzali – “Casa Gioia” offre un contesto particolarmente idoneo all’apprendimento, con aule per il lavoro cognitivo a tavolino, laboratori dedicati alle attività manuali ed artistiche, un monolocale in cui apprendere tutte le autonomie domestiche e un ampio giardino”.

“Ma non ci fermiamo qui”, aggiunge Stefania Azzali: “le nostre attività saranno svolte spesso anche al di fuori del centro e in contesti inclusivi, sportivi, culturali, offrendo ai ragazzi stimoli continui rispetto ai loro interessi e alle loro attitudini, alleggerendo le famiglie – che hanno un accesso diretto alla struttura – di tutti gli impegni legati all’organizzazione di tutti questi fondamentali momenti di vita e di integrazione”.

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Stefania Azzali con Matteo

Tutto questo, tra l’altro, in stretto legame con il mondo scientifico, avendo a riferimento la scienza ABA.

“Casa Gioia” – spiega la presidente – è, di fatto,  un centro di ricerca che guarda alle nuove frontiere scientifiche, tanto che abbiamo stipulato una convenzione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, attraverso la quale già quest’anno saranno attivati tre dottorati di alta formazione universitaria”.

Prende così vita quello che Stefania Azzali ha a lungo coltivato come sogno: “come mamma di un ragazzo con grave ritardo mentale e tratti dello spettro autistico – spiega la presidente di “Casa Gioia” – ho sempre desiderato poter progettare e realizzare un luogo in cui mio figlio, e altri ragazzi come lui, potessero continuare ad imparare per tutta la vita, in un luogo che ponesse al primo posto il benessere, l’apprendimento, il divertimento, la scoperta continua, capace di essere punto di aggregazione e di impegno comune per ragazzi, famiglie, professionisti, volontari, ricercatori”.

“Per loro e insieme a loro – sottolinea la presidente di “Casa Gioia” – organizzeremo seminari e workshop informativi e formativi, rivolgendo così l’attenzione non solo all’utente, ma a tutti i fattori coinvolti nella vita familiare, nei processi psico-educativi e riabilitativo, nei percorsi di integrazione scolastica, nel lavoro e nel tempo libero”.

“La nostra cooperazione sociale – sottolinea il presidente di Confcooperative, Matteo Caramaschi – ha una lunga storia fatta di forti relazioni con famiglie e territorio, servizi e investimenti a sostegno della disabilità, come attestano anche le recenti aperture di nuovi servizi in Polveriera e all’ex Maffia”. “In questo filone – conclude Caramaschi – “Casa Gioia” rappresenta un’ulteriore attestazione esplicita di una capacità di innovazione e che, anche attraverso nuovi approcci scientifici, genera valore per persone e comunità, rispondendo alle sfide sociali che investono le persone con disabilità cognitive in materia di lavoro, salute, conoscenza e integrazione”.

La sede di “Casa Gioia” è in via Gioia a Reggio Emilia, dove la cooperativa dispone di locali per 300 metri quadrati.