Banco Emiliano: Alai si conferma presidente

Giuseppe Alai, 59 anni, imprenditore, è stato confermato alla presidenza di Banco Emiliano, che con l’Assemblea dei soci di domenica 24 aprile ha assunto la denominazione di “Banco Cooperativo Emiliano”.

La prima nomina di Alai alla presidenza dell’Istituto di Credito Cooperativo risale all’ottobre 2013, quando venne chiamato all’incarico dal Consiglio di amministrazione nella prima seduta successiva all’atto di fusione tra Banca Reggiana e la Banca di Cavola e Sassuolo.

Nel nuovo mandato triennale, Alai sarà affiancato alla vicepresidenza da Carlo Malvolti, lunga esperienza nel Credito Cooperativo e già direttore dapprima di Banca di Cavola e Sassuolo e poi di Banca Reggiana.

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Il Consiglio di Banco Emiliano (composto, oltre che da Alai e Malvolti, da Pietro Bertolotti, Mario Boni, Alessandro Greco, Sauro Marazzi e Paola Pizzetti) ha proceduto anche alla nomina del Comitato esecutivo dell’Istituto (del quale il presidente fa parte, ma senza deleghe), composto da Carlo Malvolti, Alessandro Greco e Paola Pizzetti, entrambi commercialisti rispettivamente a Parma e a Reggio Emilia).

Nel suo intervento in Consiglio, Alai ha tra l’altro sottolineato l’impegno di Banco Emiliano a rafforzare ulteriormente il legame con il territorio, le persone e le imprese, “perchè è su questo che si misura il valore di una banca locale e la sua funzione di servizio rispetto alle esigenze che si riscontrano nelle comunità locali”.

“Tutti gli atti compiuti per sanare le situazioni critiche che si sono manifestate dopo la fusione – ha aggiunto Alai – attestano proprio di questo senso di responsabilità e di trasparenza nei confronti non solo dei soci e clienti, ma di tutti gli interessi che comunque si legano all’attività di un Istituto di credito e, a maggior ragione, a quella di un Istituto di Credito Cooperativo”.

Domenica scorsa, come si ricorderà, l’Assemblea dei soci di Banco Emiliano ha approvato pressochè all’unanimità il bilancio 2015, che a seguito di eventi straordinari ha chiuso con una perdita di 11,494 milioni (“risultato – ha detto Alai in Assemblea – che comunque non incide in alcun modo sulla riduzione del patrimonio complessivo dell’Istituto”). La raccolta e gli impieghi sono rimasti sostanzialmente stabili (rispettivamente a 1,789 miliardi e 1,078 miliardi di euro), mentre il capitale sociale, pari a 39,5 milioni, è salito del 2,06% rispetto al 2014, il Total Capital Ratio (l’indice di sicurezza basato sulla complessiva consistenza patrimoniale della banca a copertura dei rischi assunti) si è attestato all’11,91% e ha superato i 300 mila euro il valore degli interventi a sostegno di realtà del volontariato, della scuola, dello sport, della cultura e della sanità presenti nelle sue aree di competenza e per iniziative a favore dei soci.