Anche il cacao conosce la sua guerra

Leggo da “Affari e Finanza” allegato di Repubblica del 30 novembre un articolo che mi pare utile condividere con i consumatori di cioccolato nelle prossime festività natalizie. Scrive il giornalista Lorenzo Simoncelli da Città del Capo un articolo riguardante il calo di domanda causa Covid ed un surplus di fave di cacao che mandano in tilt il sistema dei prezzi. I grandi gruppi del cioccolato cercano infatti di non pagare la tassa istituita per dare un premio agli agricoltori di Costa d’Avorio e Ghana – maggiori produttori, con circa il 70 per cento, di cacao mondiale – fermando gli acquisti e comprando contratti a breve termine per ottenere ingenti sconti. Lo scontro tra produttori e multinazionali arriva a poche settimane dalle festività natalizie, il periodo dell’anno di maggior consumo di cioccolato. Alcuni colossi dolciari chiedono di sospendere la tassa di 400 dollari per tonnellata imposta da Costa d’Avorio e Ghana sul raccolto del 2020/21 che serve a migliorare le condizioni di vita degli oltre due milioni di agricoltori africani che guadagnano 2,5 dollari al giorno. Su 100 grammi di una tavoletta di cioccolato da 3,5 dollari al coltivatore vanno solo 0,15 centesimi! I due paesi africani sono pronti allora a sospendere i certificati di garanzia sulla provenienza del cacao, dati importanti per i consumatori.

Leggi tutto l’articolo di Linda Magnani su La Libertà del 16 dicembre 2020

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