Il Natale? «Certo, mi atterrò alle disposizioni. Ma che differenza esiste tra le ore 20 e le 24?»

Riportiamo per gentile concessione l’intervista al vescovo Massimo sul tema delle Messe nel Santo Natale 2020 pubblicata sulla Gazzetta di Reggio il 2 dicembre, a firma del direttore del quotidiano Stefano Scansani.

Monsignore, nella trasmissione “Quarta Repubblica” il 30 novembre ha detto di non trovare scandaloso che la messa della vigilia di Natale venga anticipata alle 20. “Benché – lei ha aggiunto – non sia chiaro come il virus circoli di più alle 24 che alle 20”. Dunque, una punta di disponibilità e una punta di critica. Perché?

Innanzitutto un chiarimento: Gesù non nasce alle 24:00 del 25 dicembre 2020. Egli è già nato più di 2000 anni fa e, dal punto di vista della sua venuta al mondo nella carne di Maria, non nascerà più. Naturalmente Egli nasce ogni istante nel cuore degli uomini che lo accolgono per opera della fede, dei Sacramenti e dello Spirito Santo. Da questo punto di vista la messa può essere celebrata a qualunque ora, come di fatto avviene già: il giorno di Natale ci sono messe a tutte le ore. Nello stesso tempo non è indifferente la scelta di un’ora. Le 24 stanno a significare il momento più buio e più freddo della notte, il 25 dicembre (oltre alla festa pagana del sole invitto che Costantino ha sostituito con il Natale di Cristo) indica uno dei giorni più bui dell’anno, accanto al solstizio d’inverno, quando la luce finalmente torna a riprendere, seppur lentamente, il sopravvento sul buio. Poi aggiungevo che non capisco la differenza, dal punto di vista degli assembramenti, fra le 20 e le 24. Detto questo una volta per tutte, celebrerò secondo le indicazioni che saggiamente verranno dalla Conferenza Episcopale.

Continua a leggere tutta l’intervista su La Libertà del 9 dicembre 2020

 

 

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