Ho visto recentemente un servizio televisivo, davvero ben fatto, che raccontava di una mensa organizzata in una parrocchia romana per chi si trova nel bisogno. Un giornalista, sensibile e rispettoso, interrogava le persone che entravano in mensa per il pranzo, chiedendo i motivi della loro presenza in quel luogo. Dall’accento e dal comportamento mi sono sembrati appartenenti alla piccola borghesia romana.
Avevano chiesto di non essere ripresi in volto, spiegando di avere perso da un giorno all’altro il lavoro e di sentire il peso della solitudine. A tutti stava a cuore il fatto di poter conservare la propria dignità, anche in una circostanza così drammatica, tanto da chiedersi (lo si capiva dagli sguardi) come mai fosse capitato proprio a loro.
Leggi tutto l’articolo di Maurizio Rizzolo su La Libertà del 25 novembre 2020
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