Scuola di (grande) cinema, venerdì 6 novembre al Reggio Film Festival

«In cosa consiste l’originalità e la complessità dello stile di Christopher Nolan? In che modo i suoi film provano a superare le barriere della messinscena cinematografica? E cos’hanno portato di nuovo nel cinema contemporaneo?»: a queste domande, venerdì 6 novembre alle ore 21 su http://www.reggiofilmfestival.it/ in apertura della quarta serata del Reggio Film Festival 2020, proverà a rispondere il critico cinematografico Roberto Manassero, ripercorrendo la carriera di Nolan e analizzando alcune scene dei suoi film.

«Da oltre vent’anni» spiega Roberto Manassero «Christopher Nolan cerca di raccontare storie che superino le convenzioni con cui al cinema si raccontano lo spazio e il tempo. Riuscendo spesso a raggiungere sia il successo del pubblico sia il favore della critica, Nolan è diventato un caso, un regista unico nel panorama cinematografico mondiale. L’uscita nelle ultime settimane del suo nuovo film, Tenet, è stata salutata da alcuni come l’ultima speranza di salvezza per le sale cinematografiche».

A seguire, è in programma presentazione di cortometraggi internazionali, in dialogo con i registi che li hanno creati.

Gli spagnoli Aitor Arregi e Jose Mari Goenaga, peraltro autori di un recente lungometraggio sul tema delle barriere prodotto da Netflix, presenteranno il corto Mateoren ama: «Dopo molto tempo Ángel Mari decide di andare a trovare la madre nella casa di riposo in cui è ricoverata. Non sopporta l’idea di vedere come sia scomparsa dietro l’aspetto di una donna anziana che non riconosce i propri figli…».

Erdbewegungen (Scavare a fondo) è il titolo del cortometraggio che la regista tedesca Marie Christin König introdurrà in diretta streaming: «Hannah inizia controvoglia a lavorare per Eli, il custode del cimitero. Di fronte all’eccentricità di Eli, Hannah inizialmente si sente a disagio, ma presto tra loro si viene a creare un rapporto di fiducia».

Racconta una storia dolorosa e attualissima il cortometraggio Baradar, che verrà presentato dal regista Beppe Tufarulo: «Già in viaggio da molto tempo, Ali, un bambino di 10 anni e suo fratello Mohammed di 18 anni, sono costretti a separarsi. Tre anni prima, una bomba ha distrutto la loro casa a Kabul e ucciso i loro genitori. Baradar è liberamente tratto dal romanzo Stanotte guardiamo le stelle, edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore, scritto da Francesco Casolo».

Molte le opere che sarà possibile vedere gratuitamente per tutto il giorno -sul sito reggiofilmfestival.docacasa.it grazie alla collaborazione con l’Associazione Documentaristi dell’Emilia-Romagna- oltre ai cortometraggi già nominati:
Supine (Repubblica Ceca), Deszcz (Polonia), Mandatory (Iran), Pulsion (Argentina, Francia) e Dcera (Repubblica Ceca).

Info, visioni e programma dettagliato: http://www.reggiofilmfestival.it/.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *