Com’è arduo lasciarsi rigenerare dalla Parola di Dio

In questo articolo suddiviso in due parti don Burani riflette sul posto che la Sacra Scrittura occupa in Brasile, con riferimento specifico alla parrocchia amazzonica di Santo Antônio do Içá. La prima parte del contributo è stata pubblicata la scorsa settimana.

Nella prassi di vita dei battezzati (me compreso) normalmente la Scrittura è semplicemente ignorata; riconosco che mi è più facile incontrare persone, leggere un libro che mi interessi, assistere al notiziario televisivo che meditare con attenzione la Scrittura. Mi impongo di leggere ogni giorno la Bibbia, ma fatico a vedere gli effetti di conversione nella mia vita. E ammetto che ho molta difficoltà nel fare esperienza di ascolto, obbedienza, discernimento comunitario della Parola; le povere esperienze che abbiamo iniziato per il momento si risolvono in una conoscenza un po’ più approfondita della liturgia della Parola della Messa. Non vedo (forse perché sono miope) la centralità della Parola e dei Sacramenti nella nostra parrocchia. Il desiderio che lo diventi, questo sì. Noi ci muoviamo, pensiamo, decidiamo, mossi da altro; la ‘ybris’, l’orgoglio, l’autosufficienza, le idee personali, le abitudini ancora prevalgono.

Leggi tutto l’articolo di Gabriele Burani su La Libertà del 28 ottobre 2020



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