Il 25 ottobre il vescovo Massimo ha presieduto la Messa che restituisce il tempio alla comunità otto anni dopo il sisma
Chi li ha contati dice che ammontano a 3.070. Tanti sono i giorni trascorsi dal 29 maggio 2012, quando le scosse di terremoto squassarono violentemente l’Emilia, al 25 ottobre 2020, la domenica in cui a Reggiolo è stata riaperta la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, in piazza Giovanni XXIII, con la santa Messa solenne presieduta dal vescovo Massimo. Reggiolo è un luogo simbolo. Otto anni or sono, considerando l’intera provincia reggiana, risultò essere il comune più prostrato dal sisma: inagibili tutti gli edifici pubblici, feriti i più significativi monumenti di arte e storia, priva di sicurezza la quasi totalità delle abitazioni private e dei pubblici esercizi. Da quei drammatici giorni, dopo analisi dei danni, studio delle criticità, proposte per i recuperi, la cooperazione tra istituzioni e privati è stata il motore che ha dato il via a una molteplicità di interventi. Fino alla grande gioia comunitaria di ritrovare la chiesa maggiore del paese.
Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 28 ottobre 2020