Ma la Scrittura è ancora scollegata dalla spiritualità

In questo articolo, che suddividiamo in due parti (la seconda parte nella prossima edizione del giornale), don Gabriele Burani riflette sul posto che la Sacra Scrittura occupa in Brasile, con riferimento specifico alla parrocchia amazzonica di Santo Antônio do Içá, ed in generale nella Chiesa.

In Brasile il mese di settembre è dedicato alla Bibbia, con la proposta di studiare, ogni anno, un libro biblico (Deuteronomio per il 2020); mese scelto ricordando san Girolamo, studioso e traduttore delle Scritture. Questa occasione mi ha fatto pensare alla presenza della Bibbia nella vita di Chiesa, oggi.
Uno sguardo alla vita delle comunità di cui ora sono parroco, pensando alla Dei Verbum, al fatto che la vita cristiana deve essere “nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura” ( DV 21), e che la parola di Dio è “nutrimento dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale” ( DV 21). Una domanda che mi faccio: come la Sacra Scrittura è presente nella vita delle nostre comunità? È fonte della nostra vita spirituale? La grande maggioranza delle persone si dice cristiana (cattolica o di altre chiese cristiane) e come viene accolta la Sacra Scrittura?

Leggi tutto l’articolo di Gabriele Burani su La Libertà del 21 ottobre 2020



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