«Che tutti siano uno»

Il carisma di Chiara Lubich secondo tre focolarine reggiane e don Tonino

“Che tutti siano uno” (Gv 17,21)
Quel “tutti” sarebbe stato il nostro orizzonte: l’unità, la ragione della nostra vita. Far nostro quel sogno di Dio ci legò al Cielo e nello stesso tempo ci immerse fortemente dentro la storia dell’umanità, per farne emergere il cammino verso la fraternità universale
(Chiara Lubich, 12 settembre 2004).

Qualcuno dice che “prima di un progetto c’è un sogno”; far emergere il sogno di Dio è stato il compito di Chiara Lubich, ora Serva di Dio. Tutta l’Opera di Maria da lei fondata, i cui membri sono chiamati semplicemente “focolarini”, ha questa missione e la serve in modo così largo che non se ne vedono i confini. Ascoltare anche solo qualche breve testimonianza appassionata, nella più totale semplicità, fa riflettere sulla premura dell’abbraccio che Dio ha per tutti e per ognuno. Chiara Lubich, di origini trentine, festeggerebbe quest’anno i suoi 100 anni, essendo nata nel 1920, ha avuto tanti doni e segni nei suoi 88 anni di vita, biografia che vi invito ad andare a leggere direttamente dal sito https://www.focolare.org/ dove troverete anche tantissime notizie e attività dove chiunque potrebbe inserirsi, se volesse.

Noi ascoltiamo alcune voci che parlano della loro esperienza a Reggio e una di un focolarino sacerdote che da Reggio è solo passato, ma che essendo un amico, ben volentieri si è prestato a rispondere ad alcune domande. Incontro Angela, Liliana, Noemi in presenza, diciamo spesso in questo periodo, e don Tonino via internet; sono solo 4 rappresentanti di migliaia di appartenenti a questo movimento mondiale che con poca pretesa di visibilità, porta avanti passo dopo passo, fatica dopo fatica, gioia dopo gioia, la richiesta di Gesù: “Che tutti siano uno”! È d’obbligo chiedere cosa li ha colpiti di questo carisma, come lo vivono assieme, dove sono, cosa fanno…

Continua a leggere tutto l’articolo di Fabiana Guerra su La Libertà del 20 settembre 2020



Leggi altri articoli di Chiesa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *