Imparare la sapienza della Croce

L’omelia del vescovo Massimo nella Messa per l’Unione dei Giuristi cattolici

Pubblichiamo le parole che il Vescovo ha pronunciato il 14 settembre nella Messa per l’Unione dei Giuristi cattolici di Reggio Emilia; l’omelia è stata registrata e trascritta a cura del Centro diocesano Comunicazioni sociali/La Libertà.

Cari amici,
questa nostra celebrazione si svolge nella festa dell’Esaltazione della santa Croce, da essa vorrei trarre il primo insegnamento per l’anno che inizia e anche per voi che vivete a strettissimo contatto con le problematiche, talvolta anche feroci, della vita di oggi.
Croce vuol dire salvezza. Lo abbiamo sentito nelle parole del vangelo di Giovanni. Dio non è venuto per condannare il mondo ma per salvarlo, non per condannare gli uomini ma per salvarli (cfr. Gv 3. 17). Oggi la parola salvezza viene pronunciata spesso con molta superficialità. Il cammino verso la salvezza è un cammino verso Colui che ci attende a braccia aperte. Nello stesso tempo è un cammino verso Colui che ha un profondo rispetto della nostra libertà e della nostra storia personale. Perciò chiede alla nostra vita di essere liberamente e ragionevolmente incamminata verso di lui. In altre parole chiede un cammino di conversione. Come abbiamo appena ascoltato nel Libro dei Numeri, nel deserto il popolo si domandava perché Dio li mettesse così alla prova. Forse è la stessa domanda che ci siamo posti noi in questi mesi passati, durante il periodo difficile del Covid. Troppo sbrigativamente abbiamo risposto che Dio non c’entra con il Covid. Invece Dio c’entra con tutto, anche se Lui non è la causa del male. Egli si serve del male, come si è servito del tradimento di Israele nel deserto, per condurlo alla salvezza attraverso la conversione.

Continua a leggere l’omelia di monsignor Camisasca su La Libertà del 30 settembre 2020



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