Docenti e studenti studiate le “rime buccali”

Quousque tandem, Azzolina, abutere patientia nostra? («fino a quando, Azzolina, abuserai della nostra pazienza?»). Questo notissimo passo della 1^ Catilinaria di Cicerone ben si adatta all’attuale ministro della pubblica istruzione.

In quasi 75 anni di storia repubblicana credo proprio che tra quanti hanno occupato il prestigioso seggio di viale Trastevere la professoressa Lucia Azzolina li batta tutti per incompetenza, inefficacia, impreparazione a guidare un così delicato dicastero.

Però dobbiamo darle un merito: ha ampliato il campo delle “rime”. Dopo quelle baciate, incrociate, alternate, incatenate, abbiamo quelle “buccali”; interessante sarebbe sapere se con o senza rossetto, o alla francese.

Prova della sua improvvida gestione è anche la commissione – task force per dirla all’inglese – che la prof. Azzolina ha nominato per farsi consigliare: sui 18 componenti solo tre, dico tre, appartenevano alla scuola militante: due dirigenti scolastici e un docente delle superiori. E’ vero ha messo emeriti universitari e accademici, ma brillava negativamente l’assenza di insegnanti di scuola materna ed elementare, di docenti e dirigenti di scuola secondaria di primo grado, di direttori dei servizi generale e amministrativi (cioè segretari), genitori; cioè chi “fa” la scuola.

Vedremo – e sono estremamente preoccupato come ex insegnante e preside – di quanto succederà il 14 settembre alla luce delle tanto declamate “linee guida” appena stabilite. In questi mesi di sospensione delle lezioni, poi, perché nulla o pochissimo è stato fatto per adattare le scuole alla nuova situazione. Si vocifera di un miliardo di euro, “araba fenice”, per la Scuola pubblica – statale e non statale -: che ci sia, il ministro lo annuncia; dove sia, nessun lo sa!

Dice un proverbio che la vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni; certamente quelle di viale Trastevere sono piene di buche, toppe, voragini.

Domanda finale: ma la Scuola veramente interessa alla attuale classe politica?

Giuseppe Adriano Rossi

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