Parte da Reggio Emilia VediAMOci, il progetto per le RSA italiane dopo l’esperienza Covid-19

 
Idea e realizzazione a cura dell’azienda reggiana Pam Mobility che installerà i primi dispositivi in alcune RSA
 
Arriva la prima applicazione software che permette visite virtuali agli ospiti delle case di riposo da parte di familiari e amici, ma anche consulenze mediche per il monitoraggio delle condizioni dell’ospite. Si chiama “VediAMOci” e nasce dalla volontà di non lasciare mai soli gli anziani all’interno delle RSA anche quando le condizioni contingenti del momento o degli eventi non permettono visite da parte di famigliari o amici.
 
Attualmente al vaglio dell’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna per un eventuale sostegno, il sistema nelle sue articolazioni verrà installato a breve in alcune residenze per anziani nella provincia di Reggio Emilia.
 
Grazie alla sua architettura informatica, il software consente di gestire le diverse videochiamate per gli ospiti simultaneamente negli orari di visita predefiniti dalla struttura in forma completamente automatica come fosse un centralino passante.
 
Tra le novità spicca la totale autonomia da parte dell’ospite nel ricevere le visite virtuali da parte dei familiari quando, per motivi di tempo, sicurezza o distanza non fosse loro possibile fargli visita nei modi tradizionali.
 
All’interno della RSA verranno installati uno o più punti “conference”, allestiti come corner dedicati, dove l’ospite entra in comunicazione con i propri familiari, incontrandoli su schermi ad alta risoluzione e dimensione. Analoga possibilità viene data anche in punti all’aperto, ad esempio in giardino, con le “bench conference”. Per gli ospiti allettati è prevista l’installazione di dispositivi audio/video all’interno della propria camera con gli opportuni accorgimenti privacy per gli operatori. I primi software verranno allestiti in alcune RSA reggiane.
 
VediAMOci consente altre funzioni utili per la cura degli ospiti, implementabili a discrezione della direzione della struttura, quali ad esempio la sorveglianza dell’ospite attraverso una “control room”.
 
Paolo Melotti, titolare di Pam Mobility, spiega: “Ci attendiamo che il progetto venga accolto dalle strutture e recepito dalle istituzioni in tutto il territorio nazionale. Il Covid-19 ci ha messo davanti agli occhi una serie di esigenze, che se fossero state soddisfatte prima dell’emergenza avrebbero arginato almeno in parte l’ecatombe che invece ne è derivata. L’idea è maturata dopo avere visto e vissuto situazioni di sofferenza da parte dei familiari ai quali è stato negata ogni forma di visita all’anziano all’interno delle RSA”.
 
“È vero che un’immagine non sostituisce l’abbraccio”, prosegue Melotti. “Ma piuttosto che avere davanti a sé il proprio familiare, figlio o nipote completamente bardato con maschera, copricapo e guanti senza poterne distinguere gli occhi e il dolce sorriso, è molto meglio partecipare ad una visita di famiglia, un compleanno o semplicemente un dialogo attraverso l’utilizzo di uno smart video”.

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