Ma quanto mi costi?

Cosa deve prevalere, la salute o la bigenitorialità? I provvedimenti governativi non hanno affrontato il problema ed i tribunali hanno dato risposte ad intermittenza. La questione poi si è rivelata ancor più complessa per i genitori non coniugati e quindi per i figli non-matrimoniali, riguardo ai quali non sempre vi sono provvedimenti giudiziali che già ne regolino la frequentazione, e pertanto ci si è trovati in assenza di ordini giudiziali da poter esibire al fine di giustificare i relativi spostamenti: pensiamo ad esempio a due genitori ex conviventi che abbiano ora residenze distinte, in comuni diversi, che si siano accordati stragiudizialmente sulla frequentazione dei figli con ciascuno di loro: in questi mesi essi sono risultati semplicemente “parenti non conviventi” dei propri figli, senza alcun provvedimento giudiziale da esibire o di cui pretendere l’esecuzione, e quindi rimanendo soggetti alle limitazioni; con conseguente discriminazione di fatto tra figli “matrimoniali” e “non matrimoniali”(rectius naturali).

Leggi tutto l’articolo di Eleonora Crialesi su La Libertà del 20 maggio 2020

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