«Spalancate le porte a Cristo!»

Cent’anni fa nasceva Wojtyła. Il suo contributo alla Dottrina sociale

Credo che per raccontare adeguatamente il pontificato di Giovanni Paolo II si debba partire dalla fine: da quella immensa folla che è rimasta in coda per svariate ore per dargli un ultimo saluto. Tra quelle persone c’ero anche io, e durante quei lunghi momenti di attesa prima di poter vedere un’ultima volta il suo volto rassicurante, mi sono chiesta come mai tante persone, di qualsiasi età, avessero sopportato tutte quelle difficoltà per essere a Roma in quei giorni. Credo fosse perché tanti avevano trovato in lui un padre, uno che sapeva trasmetterti quanto teneva a te, a che la tua vita diventasse feconda. Era un padre perché educava davvero: non ti toglieva la fatica del camminare ma ti invitava a provare a rischiare, scommetteva tutto su di te.

Col suo sguardo, che ho avuto la fortuna di incrociare un paio di volte in fasi diverse della mia vita, sembrava che dicesse: guarda all’essenziale! Guarda a Cristo! Spendi la vita per quello che non passa! Ti indicava una via alta da seguire: con la sua vita aveva fatto vedere che seguire Cristo è bello, anche se non è una passeggiata, perché se è vero che siamo “nel mondo” è anche vero che “non siamo del mondo”.

Leggi tutto l’articolo di Chiara Franco su La Libertà del 20 maggio 2020

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