Aborto in tempo di Covid-19

È faticoso parlare di certi argomenti in situazioni così dolorose e gravi come quelle attuali, ma è imbarazzante anche tacere. Si tratta del cosiddetto “diritto delle donne ad abortire anche durante l’emergenza coronavirus”.
In una lettera a Roberto Speranza, ministro della Salute, diverse associazioni di ginecologi non obiettori segnalano come tante donne stiano incontrando “difficoltà ad accedere ai servizi di interruzione volontaria di gravidanza” rischiando di “superare i limiti temporali entro i quali la Legge 194/78 prevede il diritto di interruzione”.

Le interruzioni volontarie di gravidanza sono passate in secondo piano in molti ospedali italiani perché medici e anestesisti sono impegnati giorno e notte a combattere il virus.
I letti di questi reparti sono stati destinati ai pazienti Covid e in molti nosocomi – dice Silvana Agatone, ginecologa e presidente di LAIGA, associazione che vigila sull’applicazione della legge 194 – gli aborti volontari vengono paragonati ad “interventi di routine” e quindi posticipati alla fine dell’epidemia di Covid-19.

Continua a leggere tutto l’articolo di Gabriele Soliani su La Libertà del 13 maggio 2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *