Il ricominciare dell’amore. Danzare con il Risorto

Condividiamo come arricchimento spirituale, in queste pagine, i testi delle omelie che don Carlo Sacchetti – parroco dell’unità pastorale “Cuore Immacolato di Maria” (parrocchie di Rubiera, Fontana, San Faustino e Sant’Agata) – ha tenuto nel recente Triduo Pasquale.

PASQUA

Abbiamo vissuto un Triduo alla scoperta dell’Amore. Abbiamo visto il Giovedì santo che l’amore è gratitudine, il Venerdì santo che l’amore è sorpresa, oggi rifletteremo sull’amore che è riiniziare.

Questa giornata di Pasqua è un nuovo inizio. Gesù non è semplicemente tornato in vita, come ha fatto Lazzaro che poi è tornato a morire. Qui non è un tornare, ma un dare inizio a ciò che non è mai stato, è come una nuova creazione.
Quando nel cuore, nella mente dell’artista viene concepita un’opera d’arte accade qualcosa che assomiglia alla creazione. Si dice che l’uomo non è capace di creare. Si sostiene infatti che la creazione riguarda il passare dal nulla all’essere. Ma io penso che nel momento in cui viene concepita un’opera d’arte si assiste a qualcosa che assomiglia molto a una creazione.
Certo la creazione iniziale è la condizione di possibilità di tutte le altre, ma non penso che questa creazione Padre/Madre sia gelosa delle creazioni che da essa sono derivate e continuano ad accadere, come un genitore non è geloso dei successi dei figli. Non penso neppure che si senta superiore. Semplicemente questa è la danza della vita, che è un muoversi da creazione a creazione. 

Leggi il testo integrale dell’omelia su La Libertà del 29 aprile 2020 

 



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