Via Crucis in quattordici sonetti

Andrea Vecchi esprime ogni stazione in 14 endecasillabi 

Andrea Vecchi, 32 anni, di Castellarano, abita a Casalgrande. è ingegnere meccanico e lavora come commerciale per una storica azienda metalmeccanica reggiana. Canta nel coro della compagnia “Hot Minds” di Sassuolo, e “dà una mano” dietro le quinte alla compagnia teatrale “I termosifoni” di Roteglia. La sua mamma è di Bebbio di Carpineti: per questo è legato all’Appennino. Poche note per introdurre l’autore della Via Crucis sotto riportata per esteso: 14 sonetti, di 14 endecasillabi, per 14 stazioni.

Andrea, come nasce la tua Via Crucis?
Era il Venerdì Santo del 2019, presso il santuario di San Francesco in Rocca a Sassuolo (la chiesetta del palazzo ducale) all’indomani della processione del Sacro Tronco, che si tiene il Giovedì Santo. Quella mattina avevo appreso che un collega era gravemente malato. La notizia mi ha affranto. Durante la semplice liturgia, che mi coinvolge molto, forse proprio per la tristezza che sentivo, realizzo che le stazioni della Via Crucis sono quattordici, proprio come i versi di un sonetto. Con la speranza che fosse di buon auspicio per la guarigione del collega, decido di scrivere una Via Crucis per il Venerdì Santo successivo.

Com’è iniziata la passione per la scrittura?
Ho iniziato a scrivere in rima partecipando al concorso di poesia del “Friends date”, un evento di Sassuolo, nel 2018. Non ho fatto corsi, sono autodidatta, ma ho avuto una buona educazione alla lingua italiana alle scuole superiori (liceo scientifico tecnologico A. Volta Sassuolo).

Leggi l’intervista e i sonetti nella pagina della Montagna su La Libertà del 22 aprile 2020 

rpt

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