Soldi, vanità e chiacchiericcio dividono la comunità ecclesiale

Papa Francesco ha incentrato la sui odierna omelia sul brano degli Atti degli Apostoli (4, 32-37) che descrive la vita dei membri della prima comunità cristiana che avevano un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune, e nessuno era bisognoso.

La nostra docilità, ha proseguito il Santo Padre, apre la porta allo Spirito Santo, che opera il cambiamento, la trasformazione. Lo Spirito Santo è capace di fare delle meraviglie, cose che noi neppure possiamo pensare. Inoltre Papa Francesco ha evidenziato che la prima comunità cristiana non è una fantasia: è un modello, dove si può arrivare quando c’è la docilità e si lascia entrare lo Spirito Santo; una comunità “ideale”. È pur vero che subito dopo iniziarono dei problemi, ma se si è aperti, docili allo Spirito Santo, c’è l’armonia, perché lo Spirito Santo è il maestro dell’armonia.

Il Papa ha poi affrontato la difficile problematica delle divisioni nella comunità cristiana muovendo dalla lettera dell’apostolo Giacomo: “Che la vostra fede sia immune di favoritismi personali”: perché c’erano! “Non fate discriminazioni”: gli Apostoli devono uscire ad ammonire. E Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, nel capitolo 11, si lamenta: “Ho sentito che ci sono divisioni tra voi”; incominciano le divisioni interne nelle comunità.

Questo “ideale” – ha osservato Bergoglio – è da raggiungere, ma non è facile.

“Ci sono tante cose che dividono una comunità, sia una comunità cristiana parrocchiale o diocesana o presbiterale o di religiosi o religiose … tante cose entrano per dividere la comunità”.

Papa Francesco ne ha individuate e illustrate tre, ancora attuali; prima, i soldi.

Quando l’apostolo Giacomo dice di non avere favoritismi personali, dà un esempio, perché “se nella vostra chiesa, nella vostra assemblea entra uno con l’anello d’oro, subito lo portate avanti, e il povero lo lasciate da parte”. I soldi. Lo stesso Paolo dice: “I ricchi portano da mangiare e mangiano, loro, e i poveri, in piedi”, li lasciamo lì come a dire loro: «Arrangiati come puoi»”.

I soldi dividono, l’amore dei soldi divide la comunità, divide la Chiesa.

E poi un excursus storico: tante volte, nella storia della Chiesa, dove ci sono deviazioni dottrinali – non sempre, però tante volte – dietro ci sono dei soldi: i soldi del potere, sia potere politico, sia soldi in contanti, ma sono soldi. I soldi dividono la comunità.

Per questo, la povertà è la madre della comunità, la povertà è il muro che custodisce la comunità. I soldi dividono, così come l’interesse personale. Anche nelle famiglie: quante famiglie sono finite divise per un’eredità!

Un’altra cosa che divide una comunità è la vanità, quella voglia di sentirsi migliore degli altri. “Ti ringrazio, Signore, perché io non sono come gli altri”, è la preghiera del fariseo. “E anche la vanità nel farmi vedere, la vanità nelle abitudini, nel vestirsi: quante volte – non sempre, ma quante volte – la celebrazione di un sacramento è un esempio di vanità. La vanità divide, perché la vanità porta a fare il pavone e dove c’è il pavone, c’è divisione, sempre.

Una terza cosa che divide una comunità è il chiacchiericcio: “non è la prima volta che lo dico – ha ribadito il Santo Padre- ma è la realtà. Quella cosa che il diavolo mette in noi, come un bisogno di sparlare degli altri. “Ma che buona persona è quella … – Sì, sì, ma però …”: subito il “ma”: quello è una pietra per squalificare l’altro e subito qualche cosa che ho sentito la dico e così l’altro lo abbasso un po’.

Ma lo Spirito viene sempre con la sua forza per salvarci da questa mondanità dei soldi, della vanità e del chiacchiericcio, perché lo Spirito non è il mondo: è contro il mondo. È capace di fare questi miracoli, queste grandi cose.

Chiediamo al Signore questa docilità allo Spirito perché Lui ci trasformi e trasformi le nostre comunità, le nostre comunità parrocchiali, diocesane, religiose: le trasformi, per andare sempre avanti nell’armonia che Gesù vuole per la comunità cristiana.

g.a.rossi



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