Il mondo dopo il virus

Il futuro è nel bio: così risponde in un’intervista rilasciata ad un giornalista di Affari e Finanza, allegato del 30 marzo di Repubblica, il celebre economista ed ecologista Jeremy Rifkin. Con amara ironia l’esperto mondiale dell’economia applicata alla ecologia dichiara che l’abbattimento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, oggi, è la conseguenza dell’attuale situazione che ha portato a ridurre drasticamente l’inquinamento. Chiuso nella sua casa di Washington, ipotizza e propone di considerare Bioregioni, aree industriali, agricole, culturali. Un’area campione potrebbe essere Hauts de France, la dorsale da Lione fino a Dunquerque, da destinare ad uno sviluppo industriale moderno e sostenibile. Anche nelle aree dei Paesi Bassi, Lussemburgo, Lombardia e Svizzera dovrebbe essere affiancato ai governi un comitato di esperti presenti collaborativi nel campo ecologista. La presidente Ursula von der Leyen stava per decidere su questo progetto, travolto poi dagli eventi. Anche negli Stati Uniti esiste – sono ancora le parole di Rifkin – un progetto analogo dai Grandi Laghi al deserto della California.

Continua a leggere tutto l’articolo di Linda Magnani su La Libertà del 15 aprile 2020 

 

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