Medico e sacerdote nel centro Covid

Intervista a don Alberto Debbi, ritornato in corsia a Sassuolo

“Ho ricevuto una valanga di incoraggiamenti, di attestati di stima, di sostegno, di preghiere, di vicinanza, di affetto… molto al di là di quanto mi sarei aspettato”, dice. Ed è diventato anche una celebrità sulle reti televisive nazionali e perfino internazionali, don Alberto Debbi: tutto per la sua scelta, umile e coraggiosa, di tornare a indossare il camice da medico nell’Ospedale di Sassuolo, centro Covid-19 nel Modenese. Dopo aver ottenuto la benedizione del vescovo Massimo e di don Sergio Pellati, parroco dell’unità pastorale “Beata Vergine delle Grazie” in Correggio, dov’era impegnato come vicario parrocchiale, don Alberto è rientrato in servizio tra i malati il 18 marzo scorso nello stesso nosocomio per il quale aveva già lavorato come pneumologo dal 2007 al 2013.

Prima di entrare in Seminario, infatti, il quarantaquattrenne ha studiato medicina al Policlinico di Modena, laureandosi nel 2001 e iscrivendosi all’Ordine dei Medici l’anno seguente, per poi specializzarsi in malattie dell’apparato respiratorio nel 2005. Fra i primi a ricevere l’annuncio del temporaneo cambio di vigna, dal diretto interessato, ci sono stati i suoi educatori correggesi, ai quali don Alberto si è rivolto per domandare una preghiera personale, con queste parole: “Penso che in questo periodo difficile e di sofferenza sia anche questo un modo per ‘spezzarsi’ e mettersi a disposizione con tutto quello che abbiamo. Era una parte di me ancora viva e ora più che mai mi spinge a donarmi.

Continua a leggere tutto l’articolo e l’intervista su La Libertà del 25 marzo

 

 

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