Per costruire la polis serve Dio

Camisasca: «Siamo creature, non divinità; siamo figli perciò fratelli»

Parole di un pastore e di un padre, quelle raccolte dal vescovo Massimo Camisasca nel libro ancora fresco di stampa “Abita la terra e vivi con fede” (Piemme, gruppo Mondadori, 228 pagine, 15,90 euro). Dieci i capitoli e altrettanti i contributi pensati e maturati lungo gli anni di episcopato nell’auspicio di “costruire il futuro attraverso le sfide del nostro tempo”, come recita il sottotitolo del volume.

Il poetico versetto del salmo 37 da cui la nuova opera prende nome, invece, rende bene l’dea dello spirito con cui è stata scritta: coltivare la speranza cristiana – in un mondo disorientato e paralizzato dalla paura dei virus globali e dell’economia vacillante – e farne un progetto di vita, un ordito dello sviluppo integrale che fa bene all’uomo e alla casa comune che è chiamato a custodire.

Non a caso “Abita la terra e vivi con fede” si apre con il fondamentale riconoscimento del bisogno di Dio – “di Colui che, con la sua voce e la sua presenza, ci ricordi che noi siamo creature e non divinità, che siamo figli e perciò fratelli” – e si chiude con il capitolo dedicato all’ecologia, fondata sulla considerazione dell’universo non semplicemente come “natura” ma come “creazione”.

Continua a legge tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà dell’11 marzo

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