Inverno senza neve, in crisi le nostre stazioni sciistiche

Quello che si sta affrontando è un inverno dalle temperature esageratamente elevate, indice di un profondo cambiamento climatico che negli anni sta interessando sempre più anche il nostro Appennino.

A pagarne il prezzo più alto sono però le zone turistiche, come il Cerreto Laghi, che fanno affidamento principalmente sull’affluenza che si registra nel periodo invernale, la quale, a sua volta, dipende dalla neve e dalle attività ad essa relazionate. Pur vantando da sempre un’importante utenza proveniente da entrambi i versanti, sia quello emiliano che quello ligure-toscano, è evidente infatti come l’assenza di precipitazioni nevose metta in difficoltà il sistema sciistico e allo stesso tempo turistico del comprensorio.

L’inverno sta andando male, siamo già a metà stagione”, dice il gestore degli impianti Marco Giannarelli.
Al di là del servizio pedonale, funzionante già nelle vacanze natalizie, gli impianti per gli sciatori sono stati aperti solo l’11 gennaio e ad oggi il bilancio della stagione invernale 2019-2020 è di 17 giornate d’apertura contro le 50/60 registrate nel 2019. Se infatti, già l’anno scorso, si era parlato di un calo del 40% rispetto al precedente, l’attuale contingenza non permette di fare previsioni più favorevoli riguardo a quello corrente”.

Continua a leggere l’articolo di Cecilia Ganapini su “La Libertà” del 19 febbraio

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