La profezia dell’Oratorio: sogniamo insieme

Che senso ha parlare ancora di Oratorio oggi, quando i ragazzi e i giovani sembrano non avere nessuna intenzione di trovare “una casa” dove passare il loro tempo e dove vivere le loro relazioni?
Che senso ha parlare ancora di Oratorio oggi, quando gli adulti, che siano educatori, catechisti, allenatori o altro tipo di volontari e comunque tutti siamo così privi di tempo, così pieni di tante altre cose da fare o incombenze, che al massimo possiamo dedicare un’oretta per l’incontro settimanale e niente di più?

Qualcuno dice che ha senso perché alla fine l’Oratorio è quello spazio di cortile per “quei ragazzi difficili o stranieri”, che qui da noi danno un po’ di problemi, però almeno cerchiamo di mettere loro un educatore accanto e li conteniamo. E poi magari facciamo anche un doposcuola “per chi ha bisogno”, ma noi della comunità con “quelli lì dell’Oratorio” non c’entriamo niente, anzi poi non è che lascino in ordine le aule che a noi servono per il catechismo….

Continua a leggere tutto l’articolo di don Carlo Pagliari su La Libertà del 29 gennaio

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