La vocazione cristiana nel pensiero di don Giussani

“Il tema della vocazione è uno dei più affascinanti e al contempo problematici del nostro tempo”. La parola stessa “vocazione”non gode di buona fama nella nostra cultura segnata dai diversi processi di secolarizzazione.

Si deve dire a questo proposito che uno dei motivi che ha prodotto l’estraneità della vocazione rispetto alla vita, non solo dei giovani, ma della gente in genere, è l’uso riduttivo che si è fatto di questa parola ; il cui significato biblico ,invece, è vasto e profondo.Nel linguaggio comune , sia nell’ambito ecclesiale che sociale, la parola vocazione va in realtà ad identificare solo uno specifico stato di vita; ci si riferisce per lo più alla scelta di speciale consacrazione, sia nell’ambito del sacerdozio ministeriale che della vita consacrata.

Al contrario, il pensiero del servo di Dio, mons.Luigi Giussani, che il puntuale lavoro di Lilia Bonomi mette in evidenza, consiste propriamente nell’aver riportato il tema della vocazione cristiana alla sua radice antropologica, andando innanzitutto a parlare della vita stessa come vocazione, dandole un significato del tutto inclusivo cosi come il Concilio Vaticano II, in Lumen Gentium, aveva parlato di vocazione universale alla santità di tutti i fedeli: “In qualsiasi stato di vita si trovi il fedele battezzato è chiamato per natura sua alla santità, ossia alla pienezza derll’amore rivelatoci da Cristo”.

Per don Giussani dunque l’uomo è destinato in Cristo da sempre all’amore. Senza l’amore l’uomo è enigma a se stesso; non comprende il senso del tempo, delle differenze, del proprio corpo sessauato, dell’alterità. Solo la vocazione all’amore è chiarificatrice dell’amore di Cristo.”

E’ quanto emerge dall’ampia trattazione della Bonomi, suddivisa in quattro capitoli riguardanti l’ambito di riferimento che il cristiano si trova ad avere tramite il creato; la ricerca della propria felicità; l’iniziativa di Dio che pone se stesso nella storia; la vita in cui il cristiano esprime la sua libertà accogliendo in sé la volontà divina e le forme che essa assume come espressione positiva del singolo e testimonianza per la comunità ecclesiale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *