Pubblichiamo di seguito l’intervento integrale che la presidente della Commissione diocesana per la tutela dei minori, Maria Stella D’Andrea, ha tenuto alla conferenza stampa del 2 dicembre in Seminario.
Permettetemi di iniziare questo intervento con un ringraziamento, anche a nome di tutti i componenti della Commissione diocesana, al vescovo Massimo per la passione che nutre verso la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, per l’impegno profuso nella costituzione della Commissione diocesana e, non da ultimo, per la fiducia che ha accordato a ciascuno di noi.
Dopo i dovuti e non rituali ringraziamenti, vorrei avviare la mia riflessione partendo dal titolo del documento della CEI: “Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”.
A differenza delle precedenti “Linee Guida” (LINEE GUIDA PER I CASI DI ABUSO SESSUALE NEI CONFRONTI DI MINORI DA PARTE DI CHIERICI) vengono posti al centro della riflessione e dell’azione della Chiesa italiana non l’abuso sessuale, non il reato, ma i minori, le persone vulnerabili e la loro tutela.
Sì, proprio loro, i minori, le persone vulnerabili e la loro sofferenza: sin dal titolo quindi la Chiesa ha scelto di stare dalla parte delle vittime in modo chiaro e concreto, con assoluta determinazione enella massima trasparenza.
Queste “Linee Guida” sono caratterizzate da uno stile di accoglienza e di forte impegno nella consapevolezza che “qualsiasi abuso sui fanciulli e sui più vulnerabili”, ancor prima che un delitto, “è un peccato gravissimo”, specie “se coinvolge coloro ai quali è affidata in modo particolare la cura dei più piccoli e delle persone più vulnerabili”.
Nelle “Linee Guida” si sottolinea con forza come non si debba tollerare alcun tipo di complicità o silenzio omertoso che riguardi i minori e le persone vulnerabili vittime di abusi sessuali nella Chiesa. Chiunque ne sia direttamente o indirettamente a conoscenza è chiamato a segnalare tempestivamente quanto sa alla competente autorità ecclesiastica.
Continua a leggere l’articolo di Maria Stella d’Andrea su La Libertà dell’11 dicembre