Cura le ferite emotive

Fin da bambini siamo educati a semplicissime nozioni di Pronto Soccorso: se cadevamo per terra e ci sbucciamo le ginocchia, cosa facevamo? Andavamo subito dalla mamma, la quale ci puliva la ferita, ci disinfettava, e mentre lo faceva probabilmente ci spiegava anche che è importante farlo per togliere i microbi ed evitare che la ferita peggiori. Un bel cerotto, un bacio e una rassicurazione, ed eravamo pronti a ripartire per la prossima avventura.
Oppure i denti: da sempre siamo stati educati che è importante lavarsi i denti dopo ogni pasto, per evitare che si formino le carie. Sono tutte piccole lezioni di Pronto Soccorso. Ma anche il semplice invito di lavarsi le mani prima di pranzo o dopo essere andati in bagno, fanno parte di un’educazione igienica e sanitaria a cui tutti i bambini sono sottoposti fin da piccolissimi. Quest’attenzione verso la salute del corpo è importantissima.

Ma Guy Winch, psicologo, si è fatto questa domanda: se così tante attenzioni si spedono nei riguardi delle ferite fisiche, non sarebbe altrettanto importante educare tutti, fin dalla più tenera età, ad alcune buone abitudini di Pronto Soccorso Emotivo? Le ferite fisiche, anche quelle piccole, quando non sono curate con attenzione, possono infettarsi e provocare a lungo andare problemi anche gravi.
Allo stesso modo, anche le piccole ferite emotive, se non riconosciute e non curate, possono via via provocare nel nostro animo infezioni anche gravi, che potranno avere ripercussioni sulla nostra salute interiore.


Qualche esempio di queste piccole ferite che tutti noi possiamo subire fin da piccoli:
• un compagno ci offende;
• un educatore ci dice che siamo dei buoni a nulla;
• trattiamo male un amico e di conseguenza lui ci rifiuta;
• facciamo un errore e pensiamo di non essere capaci a fare nulla.
Sono piccole sbucciature interiori, che possono anche rimarginarsi da sole. Ma non sarebbe meglio se fossero in qualche modo curate e si mettesse un piccolo cerotto per essere sicuri che non si infettino ulteriormente? Guy Winch parla di tutto questo in un suo splendido libro, Pronto Intervento Emozioni, e recentemente ho trovato anche un gran bell’articolo che ora tento di riassumervi: 7 modi per praticare il Pronto Soccorso Emotivo.

Ovvero: cosa dobbiamo fare quando ci accorgiamo di avere subito un trauma, una ferita emotiva che ci fa stare male?
1 – Presta attenzione al tuo dolore emotivo: riconoscilo e fai qualcosa per lenirlo prima che peggiori. Il dolore fisico ha uno scopo ben preciso: ci avvisa che c’è qualcosa che non va e ci spinge all’azione per risolvere il problema. Il dolore emotivo ha la stessa funzione. Quotidianamente abbiamo piccolissime ferite emotive che nella maggior parte dei casi guariscono da sole. A volte ci accorgiamo che certe ferite invece rimangono aperte. Innanzitutto è importante accorgersene; in secondo luogo, può essere importante agire in qualche modo. A volte basterà anche soltanto una telefonata ad un amico per parlarne e riprendere forza; a volte può essere necessario qualcosa di più. Come dire: il sangue si ferma subito? Disinfetta e non pensarci più. Il sangue continua ad uscire? Subito al Pronto Soccorso per alcuni punti. Perché emotivamente dovrebbe essere diverso?

Giovanni Benvenuto

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