Modena, immagini missionarie

L’incontro con padre Dario Bossi e le foto premiate

Fa freddo ed è molto umido, ma nel salone della parrocchia di Gesù Redentore a Modena la temperatura è alta a causa del calore umano che ci si trasmette. Anche se siamo all’11 novembre. Circa 150 persone, bancarelle organizzate dai diversi gruppi che si sono recati in missione, anche in Italia, quest’estate, e che hanno partecipato al concorso, tanti giovani, clima di festa. Il concorso fotografico, lanciato dai Centri Missionari dell’Emilia Romagna all’inizio dell’estate, aveva il titolo “Giardinieri di…”.
Siamo qui per conoscere i nomi dei vincitori della gara e per scambiarci notizie, sensazioni e colori delle missioni ad gentes.

Ci sono bancarelle dal Ciad, Congo, Madagascar, Filippine, Perù, Brasile… e non manca la “porta di Lampedusa”, imponente installazione con messaggi di accoglienza chiarissimi. Su ogni tavolo è riassunta l’esperienza del gruppo, colori forti, emozioni forti. Si mangia insieme, equosolidale, con una doverosa attenzione particolare all’ambiente e al riciclo delle stoviglie.
Ritmo calmo, come quello che spesso si incontra in missione. L’importante sono le relazioni, ce lo ribadirà padre Dario Bossi, Provinciale dei missionari comboniani in Brasile, che ci racconta delle problematiche del “continente” Brasile e del recentissimo Sinodo sull’Amazzonia a cui ha avuto la grazia di partecipare.

Lo ascoltiamo con grande attenzione, parla per più di un’ora, cadenza e parlantina brasileira. Ci apre gli occhi sul problema delle multinazionali, di una grande azienda che estrae ferro in Carajas e del treno più lungo del mondo, 330 vagoni contenenti ciascuno 100 tonnellate di ferro, che attraversa territori e uccide persone, risarcendo le famiglie con una cassa da morto in dono…

Continua a leggere tutto l’articolo di Donata Frigerio su “La Libertà” del 20 novembre

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