Castello di Canossa, il restauro è finanziato da Sicem Saga Spa

Nel dicembre 2017 l’associazione culturale Matilde di Canossa aveva avviato un nuovo progetto di valorizzazione del Castello di Canossa e del Museo Nazionale Naborre Campanini che prendeva le mosse da un’innovativa forma di sperimentazione di sinergia tra pubblico e terzo settore per la valorizzazione del patrimonio culturale dello Stato proposta tramite un avviso pubblico del 28 ottobre 2016 volto all’individuazione di enti non lucrativi a cui affidare tredici immobili scelti su tutto il territorio nazionale. La procedura si era chiusa nel giugno 2017 con l’assegnazione di solo 5 tra gli immobili proposti di cui 2 in Emilia-Romagna, la chiesa di San Barbaziano a Bologna ed il Castello di Canossa.

Tra le caratteristiche richieste, oltre a poter dimostrare di avere tra le proprie finalità la valorizzazione del patrimonio culturale e di avere già gestito altri beni di rilevante valore storico architettonico, vi era anche la possibilità di mettere a sistema più beni collocati sul territorio nell’ottica di un progetto di ampio respiro e per Canossa si evidenziava una importante sinergia con la fortezza di Rossena che l’Associazione gestiva in convenzione con la Diocesi già dal 2014.

Ad oggi l’unica concessione in attività tra quelle avviate dal bando nazionale è quella del Castello di Canossa che ha permesso in questi quasi due anni di porre le basi di una forte cooperazione tra le due strutture storiche, Canossa e Rossena, che vantano una comune origine e permettono ai visitatori, dai più piccini agli adulti, di vivere una esperienza unica nel medioevo reggiano e non solo.

Lo scorso 6 novembre, durante la conferenza stampa presso la sede di Unindustria a Reggio a cui erano presenti Mattia Bonassisa, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Andrea Sardo, Polo Museale dell’Emilia-Romagna; Luca Bolondi, sindaco di Canossa, Clementina Santi, assessore alla Cultura del Comune di Canossa, Elvira Rossi, presidente dell’Associazione culturale Matilde di Canossa, Mara Bianchi, coordinatrice progetti, Luca Venturi, progettista, è stato presentato un nuovo rilevante passo per Canossa: Sicem Saga, importante azienda con sede a Ciano d’Enza di Canossa, ha annunciato un’erogazione liberale Art Bonus a favore dell’associazione culturale Matilde di Canossa per il progetto di conservazione e restauro del Castello di Canossa e Museo Nazionale Naborre Campanini.

L’erogazione ammonta a 105.000 euro e permetterà di realizzare diversi interventi finalizzati sia alla conservazione che alla riqualificazione del sito e dei suoi percorsi di visita. 

L’accordo è stato presentato dai titolari di Sicem Saga, Filippo e Savino Gazza, che hanno spiegato: “L’idea di una donazione per supportare le opere di consolidamento e ristrutturazione del Castello di Canossa è nata dalla volontà di partecipare attivamente alla rinascita e alla futura fruibilità di un’opera di così rilevante importanza storica e culturale. Crediamo che per il paese di Canossa e per tutta la provincia di Reggio Emilia il Castello di Matilde rappresenti un potenziale artistico e turistico con un grande indotto ancora inespresso. Abbiamo voluto appoggiare gli sforzi dell’associazione culturale Matilde di Canossa in quanto la cartiera Sicem Saga è dal 1960 la principale industria del territorio. Da sempre, abbiamo cercato di supportare le principali iniziative nell’interesse del paese e dei cittadini di Canossa. La nostra – continuano – non è un’operazione di marketing perché il nostro non è un prodotto di largo consumo. Crediamo però fermamente che un’attività produttiva, se gestita eticamente e ha tra i principali obbiettivi il miglioramento della propria sostenibilità, possa contribuire in modo determinante all’occupazione, allo sviluppo del territorio e al benessere dei cittadini. Passo dopo passo Sicem Saga spa è cresciuta insieme al territorio, grazie a visioni innovative e alla professionalità dei suoi collaboratori e oggi è tra i leader di settore a livello mondiale nella produzione di paste per carta”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Angela Chiapponi su “La Libertà” del 20 novembre

In foto da sinistra: Elvira Rossi, Luca Bolondi, Savino Gazza e Filippo Gazza

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