200 anni dall’arrivo delle Figlie del Gesù. Una scuola, una congregazione, una città

Duecento anni fa le Figlie del Gesù venivano a Reggio chiamate da dal Duca Francesco IV. Oggi dopo due secoli esse costituiscono una realtà viva della nostra città. La dottoressa Maria Palma Pelloso traccia le vicende di questi primi due secoli, e del loro fondatore-guida, in una pregevole pubblicazione che sarà presentata sabato 23 novembre alle 15,30 presso la sede delle Sorelle (di fianco alla chiesa di S. Stefano in via Emilia) al termine una breve passeggiata racconterà alcuni angoli della Reggio scomparsa. Tempo e Sagra di San Prospero permettendo…

“Grazie pertanto alle paterne sollecitudini dell’Ottimo Principe, affidate ancora alle cure dell’Illustrissimo sig. Conte Francesco Sormani Consultore di Governo, vediamo oggimai adempiti i pubblici voti. Diffatti la sera del 28 ottobre accompagnate dal loro spirituale direttore giunsero da Verona in questa nostra Città alcune delle suddette Apostoliche Religiose. Il prefato sig. Conte Sormani, in compagnia del sig. Prof. D. Angelo Ficarelli Canonico della Cattedrale, si recò in carrozza ad incontrare la benemerita comitiva, che fu poscia ricevuta nel preparato locale di S. Matteo da S. E.
Reverendissima Monsignor Vescovo, da S. E. il sig. Conte Governatore, e dall’illustrissimo sig. Podestà ai quali facevano corona scelti Ecclesiastici, ed altre ragguardevoli persone d’ambedue i sessi tutti compresi da viva gioia per le felici concepite speranze, e pronti a concorrere coll’opera loro a così lodevole scopo. In tale circostanza si rese assai manifesta l’esultanza del pubblico pel buon numero di Cittadini concorsi alla porta di quella casa di educazione.

Le pie educatrici vennero intanto accompagnate nell’interna cappella, dove ebbe luogo la Sacra Cerimonia dell’avviamento loro a così proficuo ministero, presieduta sempre da S. E. Reverendissima Monsignor Vescovo visibilmente commosso da un avvenimento così caro all’animo suo, e dove tutti gli astanti parteciparono ai sensi del loro zelante Pastore. Al di là dello stile aulico e ovviamente filo-ducale del cronista, l’articolo ci dice molte cose. Prima di tutto accenna alla situazione di disagio in cui versavano all’epoca le fanciulle povere a Reggio, e quindi la necessità di provvedervi «in una particolare maniera», espressione che nella sua brevitas sottolinea un concetto importante, poi i contatti con il sacerdote veronese don Pietro Leonardi (1769-1844) da parte del duca Francesco IV, la cerimonia di accoglienza delle Figlie di Gesù a Reggio e, last but not least (ultimo ma non per ultimo) accenna all’esultanza dei cittadini e alla loro viva gioia nel vedere esaudito il loro desiderio”.

Chiesa di San Rocco

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