Bigenitorialità, così si smontano i fondamenti dell’esperienza umana

Con l’espansione delle nuove tecniche procreative che moltiplicano e frantumano il ruolo genitoriale le figure materne possono essere addirittura cinque! Con la procreazione artificiale avere un figlio è diventato un affare di medici, di laboratori, di compravendite e di affitti (di uteri). Questo complesso e cinico meccanismo comporta notevoli passaggi di denaro e viene ormai regolato da contratti con tanto di penali, come una qualsiasi compravendita. La nuova “genitorialità” non contempla il figlio come dono, ma come diritto che si può liberamente esercitare secondo i termini stabiliti appunto dal contratto.

La cultura dominante ha coniato una parola per definire la situazione e cioè la bigenitorialità. Sembra un termine innocuo, si tratta infatti di ribadire che per un bambino sono fondamentali una mamma e un papà.

Continua a leggere tutto l’articolo di Maurizio Rizzolo su “La Libertà” del 13 novembre

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