Due livelli nel dialogo cristiano-musulmano

Ai lettori interessati ricordiamo che presso la sede de La Libertà (via Vittorio Veneto 8/a – Reggio Emilia) è disponibile la raccolta degli articoli di Alfredo, autore di questo articolo, sulla conoscenza della cultura islamica pubblicati negli anni 2017 e 2018.

Il dialogo cristiano-musulmano deve essere visto come un’autostrada a due sensi di marcia. Per essere fruttuoso, ogni controparte deve conoscere almeno i fondamenti della religione dell’altro, per evitare quelli che il cardinale Martini chiamava “i danni del dialogo disinformato”.
Oggi, ad oltre 50 anni dal Concilio Vaticano II, assistiamo a “due livelli” di dialogo fra le due fedi.
1) Il dialogo fra le autorità religiose, gli studiosi delle numerose commissioni miste, degli incontri ufficiali, delle manifestazioni di fratellanza di Assisi, sviluppatosi in maniera straordinaria in seguito all’impulso del Concilio stesso.
2) Il dialogo a livello di popolo cristiano con le comunità musulmane locali, detto il “dialogo della porta accanto”, che
non avviene se non in rari casi, a causa della reciproca mancanza di conoscenza. Infatti il motto comune ai miei maestri ed amici, Il professor Paratore ed il padre Maurice Borrmans era: “Non vi può essere dialogo senza la conoscenza”. La conoscenza e la carità sono le chiavi del dialogo fra gli “Uomini di buona volontà” che esistono a tutte le latitudini.

Come stabiliva la Commissione Episcopale dell’Emilia Romagna, nel suo testo del dicembre 2000, l’opera di diffusione della conoscenza dell’Islam a livello di popolo cristiano deve essere intrapresa da laici di profonda fede cristiana. Sarebbe assurdo che persone consacrate cristiane insegnassero la religione islamica ai loro parrocchiani o la religione cristiana ai musulmani. Chi scrive ha iniziato insieme alla Redazione del Giornale diocesano di Reggio Emilia-Guastalla La Libertà un’opera di diffusione della conoscenza dell’Islam al popolo cristiano, ai fini del dialogo con le comunità musulmane locali, ormai stabilmente diffuse quasi in ogni paese della regione.
Si iniziò nel 2017 pubblicando articoli mensili molto semplici ed alla portata di tutti (le Elementari) per poi proseguire nel 2018 con articoli di approfondimento dei temi trattati nell’anno precedente (le Superiori). Nell’anno in corso 2019 si è dato risalto a temi di teologia, di etica (l’Università), con l’apporto di scritti e trattati di studiosi miei maestri del livello di padre Borrmans e del professor Paratore, senza la pretesa di avere esaurito la conoscenza, ma di aver acceso almeno l’interesse dei lettori cristiani, fra i quali certamente la classe sacerdotale delle nostre Parrocchie.

Molti sono stati i riscontri, anche di nostri missionari dall’estero, di apprezzamento dell’iniziativa. Io stesso ho consegnato copie del nostro Giornale diocesano, riportanti i miei articoli, ad Istituti italiani e a personalità della Chiesa Cattolica, fra i quali Sua Beatitudine il cardinale di Baghdad Louis Sako e Sua Eccellenza il Vicario Apostolico di Arabia monsignor Paul Hinder, uno degli organizzatori del viaggio del Santo Padre negli Emirati Arabi, nel corso di un lungo e cordiale incontro privato.
Sono stato inoltre invitato a tenere numerose conferenze presso Associazioni e Centri culturali, anche in altre province, con vivo interesse dei partecipanti, anche sacerdoti, e con dibattiti interessanti a fine serata, ma mai presso Centri parrocchiali.

Continua a leggere tutto l’articolo di Alfredo su “La Libertà” del 6 Novembre

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