Vita da arbitro: via ai corsi di formazione per il calcio

Due chiacchiere con gli arbitri del Centro Sportivo Roberto Mazzali e Valter Rossi

Corrono come loro, ma non sono giocatori. Alla loro divisa sono affidate decisioni che possono ribaltare le sorti di una partita, con conseguente sommossa di chi occupa sia il campo che gli spalti. La vita da arbitro non è facile ma, come dice Roberto Mazzali, “sei una pedina della scacchiera. Anzi, sei tu che la fai girare”. In previsione dei corsi di formazione per arbitri di calcio, con inizio a novembre, proponiamo ai lettori l’intervista doppia a persone esperte come Roberto Mazzali (arbitro Csi calcio a 11) e Valter Rossi (ex-arbitro Csi calcio a 5).

Com’è la ‘vita da arbitro’?

Mazzali – Una cosa che dico sempre è: fare l’arbitro non è una medicina salvavita, è un desiderio. Una cosa che ti coinvolge così tanto, che poi non la molli più. Negli anni poi ho trovato tantissimi amici sul campo, dai giocatori o i dirigenti fino ai custodi dell’impianto.

Rossi – Arbitrare è un’attività molto impegnativa che richiede altrettanta passione, nonché comprensione da parte della famiglia. Si arbitra anche tutte le settimane, due o tre sere a settimana. Ci sono anche quelli che guardano le classifiche, sperando di poter arbitrare una partita ‘di livello’, ma non è così. Ho arbitrato partite per gli ultimi posti davvero emozionanti.

Continua a leggere tutto a leggere l’articolo di Giulia Benvenuti su “la Libertà” del 30 Ottobre

 

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