È possibile un dialogo tra giovani ed anziani?

Cupla Reggio Emilia: un incontro oggi tra il Vescovo Camisasca e lo psicoterapeuta Rinaldini durante il quale avanzato una risposta: questo dialogo non solo è possibile ma è auspicabile e necessario, sul quale tutti i livelli dovrebbero investire

Arrivati alla pensione, bene o male, un po’ anziani lo si è. Il Cupla, Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo, che unisce 7 associazioni pensionati, si è posto un interrogativo che esula dal raggiungimento della ‘pensione perfetta’ e insiste invece sulle relazioni. Quella tra giovane e pensionato, tra nonni e nipoti, tra discepolo e maestro, ponendo al centro l’educazione.

È questo il tema dell’incontro che si è svolto oggi durante il quale il vescovo Massimo Camisasca ha conversato con il dottor Cesare Rinaldini, psicoterapeuta e docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, condotti dal giornalista Edoardo Tincani, direttore del settimanale La Libertà.

Ad aprire i lavori e a fare gli onori di casa ci ha pensato Francesco Bosco, presidente del Cupla di Reggio Emilia e Vilder Canalini, segretario.

«Abbiamo conversato sul posto dei nonni e degli anziani nella società di oggi – ha affermato il Vescovo Camisasca – per valutare il loro contributo nell’opera educativa; non solo rilevando quanto essi possano dare ai nipoti ma anche quanto possano ricevere in un confronto positivo verso un rapporto tra generazioni capaci di trasmettere e di superare le difficoltà intergenerazionali».

«Un dialogo continuo e importante in questo momento storico di grandi cambiamenti – ha dichiarato il dottor Rinaldini – che ponga la figura dei nonni al pari degli altri educatori. Questo ruolo prevede oggi la necessità di diventare un modello portatore di significati e di collegamento storico culturale che rischia di perdersi. Un confronto sulle tecnologie – ha evidenziato Rinaldini – è utile affinchè i nonni possano essere formati e informati sul mondo digitale nel quale oggi vivono i loro nipoti».

 

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