Dazi Usa: il 25% dell’impatto sarà sul Parmigiano Reggiano

 Dazi Usa: il 25% dell’impatto sarà sul Parmigiano Reggiano che accuserà il colpo più duro

Nasce l’hashtag #iostocolparmigiano: diverse le testimonianze di solidarietà nei confronti del Re dei Formaggi che nulla ha a che fare con la disputa Airbus-Boeing e che si trova a pagare un dazio ingiusto per una questione che non riguarda affatto l’agroalimentare italiano. 

Se Donald Trump, ieri – durante l’incontro con il presidente Mattarella a Washington – ha
annunciato che “gli USA ‘valuteranno attentamente’ le rimostranze dell’Italia che ritiene di
essere penalizzata eccessivamente dagli annunciati dazi”, ha poi anche sostenuto che i
dazi non sono una ritorsione, ma un risarcimento: “Non ci possono essere rivendicazioni
perché questa è una guerra che è iniziata proprio dal trattamento ingiusto dell’Unione
Europea nei confronti degli Usa. Quindi coi dazi andremo a pari: i miliardi di dollari che ci
sono stati tolti dall’Unione Europea verranno dati indietro ai contribuenti americani” ha
replicato in modo secco il tycoon dallo Studio Ovale.
Nel frattempo sono state diverse le testimonianze di solidarietà nei confronti del
Parmigiano Reggiano che andrà ingiustamente a pagare una bolletta salata, pur non
avendo nulla a che fare con il Consorzio Airbus (del quale l’Italia non fa parte), né
ovviamente con l’industria aerospaziale che è il motivo della disputa tra UE e USA che ha
spinto Trump ad applicare i dazi come risarcimento per i danni subiti.
La Ministra Bellanova ha inviato a Trump un tweet con una foto di uva e Parmigiano
Reggiano, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, con tutta la
sua giunta, si è fatto immortalare indossando la t-shirt “Io Sto col Parmigiano”, su
instagram e facebook migliaia di consumatori hanno testimoniato affetto e solidarietà nei
confronti della gente del Parmigiano Reggiano postando immagini accompagnate
dall’hashtag #iostocolparmigiano. Un comparto che dà lavoro a 50 mila persone e che
si trova colpito nel suo secondo mercato export, dove ogni anno si vendono oltre 10 mila
tonnellate di prodotto.
E se i prodotti italiani saranno colpiti da un dazio aggiuntivo di circa 117 milioni di euro
(fonte: ICE), sarà la DOP Parmigiano Reggiano ad accusare il colpo più duro, in quanto il
25% dell’impatto complessivo Italia andrà a ricadere proprio sul Re dei Formaggi.
Il dazio sul Parmigiano Reggiano passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari
al chilo. Se oggi il costo del formaggio è pari a circa 40 dollari al chilo, da domani a
scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo. Difficile, al momento, prevedere quali saranno
gli effetti immediati delle tariffe.
Siamo amareggiati perché si va a colpire ingiustamente uno dei settori più forti della
nostra economia. L’Italia si trova a pagare una bolletta veramente insensata. A questo
punto servirà un piano di intervento straordinario dell’Unione Europea – un sostegno per
assorbire il colpo rilanciando azioni di sviluppo – per evitare che gli effetti dei dazi diventino traumatici per la nostra filiera” commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Chiediamo l’aiuto e il sostegno del Governo e dell’Unione Europea, sia per riallocare il
prodotto che non verrà venduto negli USA, sia per le spese legali che continuiamo a
sostenere per difendere le Dop dagli attacchi delle multinazionali che vogliono mettere le
mani sul business dei prodotti a indicazione geografica – continua Bertinelli. Proprio
qualche giorno fa, un documento della National Milk Producers Federation (l’Associazione
dei produttori di latte che produce più dei due terzi del latte americano) ha reso esplicita la
volontà del Governo Americano di fare guerra alle indicazioni Geografiche Europee. È
chiaro per quale motivo nell’elenco dei prodotti soggetti a dazio aggiuntivo del 25% ci
siano solo determinate indicazioni geografiche italiane, come il Parmigiano Reggiano. I
dazi non sono altro che una ripicca perché l’Europa tutela le DOP registrate: i formaggi
americani (come il Parmesan, ma anche l’Asiago o il Gorgonzola, la Fontina made in USA)
non possono pertanto entrare all’interno dell’Unione Europea. Le pretese del governo
americano sono assurde: noi non permetteremo mai agli americani di vendere il Parmesan
in Europa. Altrimenti, non saranno solo le aziende italiane a subire un danno, ma i
consumatori stranieri che vengono ingannati perché acquistano un fake nella convinzione
di acquistare il vero Parmigiano Reggiano” ha concluso il presidente Bertinelli.

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