San Francesco e le vie per riformare la Chiesa

L’omelia del vescovo Massimo a Guastalla

Pubblichiamo l’omelia del Vescovo per la solennità di san Francesco d’Assisi (patrono della Città di Guastalla, della Diocesi e della Nazione italiana) celebrata nella Concattedrale di Guastalla la sera del 3 ottobre scorso. Alla fine della Messa sono stati commemorati i vescovi guastallesi defunti. Tutte le foto si possono vedere e ordinare online sul sito www.laliberta.info.

Cari fratelli e sorelle,
sono molto felice di poter essere qui, ancora una volta, a presiedere questa solenne liturgia in onore di San Francesco d’Assisi, patrono della Città di Guastalla, della nostra Diocesi e dell’Italia intera. Come di consueto, al termine di questa Santa Messa ricorderemo insieme i quattordici vescovi defunti che – a partire da Giovanni Tommaso Neuschel nel 1828, passando per il beato Cardinale Andrea Ferrari nell’anno 1890, e fino a Gilberto Baroni nel 1986 – sono stati i pastori e le guide a cui fu affidata questa nostra Chiesa, da trentatré anni unita con la Diocesi di Reggio Emilia.

Il breve atto liturgico che vivremo alla fine di questa celebrazione, recandoci presso la Cappella del Santissimo Sacramento, lì dove sono sepolti alcuni di loro – e tra essi monsignor Angelo Zambarbieri, ultimo vescovo che risiedette in questa Città – vuole essere un momento di preghiera e di gratitudine. Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio (Eb 13,7a), ci ammonisce la Lettera agli Ebrei. E quindi: non perdete la loro memoria e restate uniti a loro nella preghiera in Cristo!

Leggi tutto il testo dell’omelia del vescovo Massimo su La Libertà del 9 ottobre



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