Diocesi e respiro missionario

Verso l’Amazzonia: veglia in Cattedrale il 19 ottobre

L’editoriale di don Pietro Adani, responsabile del Centro Missionario Diocesano, ci introduce all’ottobre missionario.

L’andare incontro all’uomo, in ogni tempo e in ogni luogo per partecipare all’azione di Dio, risulta essere un atteggiamento in perfetto accordo con le parole dell’evangelista “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Nella Basilica della Natività, che ho recentemente visitato, mi risultava evidente l’irrinunciabile compito di ogni battezzato di annunciare agli uomini la presenza amante di Cristo.

Nel battesimo siamo tutti inviati a coloro “che egli ama” allo stesso modo di Gesù e secondo il suo luminoso stile del farsi uomo, dell’essere prossimo per ascoltare, insegnare, guarire, con parole, gesti, azioni comprensibili ad ognuno di noi. Gesù assume la nostra natura non per forza, ma grato di poter manifestare sia l’Amore che vive tra Lui e il Padre, sia l’Amore del Padre verso ogni uomo. Non prende possesso, non pretende di essere riconosciuto e nemmeno di esplicitare tutto, ma affida allo Spirito Santo e alla libertà di ogni uomo la comprensione del mistero di Dio e dell’uomo che Lui porta in sé, in pienezza. Questo mistero vive in ogni creatura e in tutto il Creato.
La missione non è un dovere, ma un’urgenza per noi, per tenere viva la grazia del battesimo che nel dono di noi stessi cresce in noi. Il dono dell’annuncio è sempre motivo di gioia, anche quando viene rifiutato e disprezzato: “Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20).

Leggi il testo integrale dell’articolo di Pietro Adani su La Libertà del 2 ottobre

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