Un brindisi alla Torre: un progetto per il restauro della Torre campanaria di San Prospero a Reggio Emilia

Un simbolo della reggianità minacciato dal tempo, una collaborazione fra un fornitore del territorio e una cooperativa di consumatori: ecco l’iniziativa Un brindisi alla torre, promossa da Coop Alleanza 3.0 e Ca’ De Medici, ultracentenaria azienda vinicola del reggiano che alla Torre campanaria di San Prospero ha dedicato un’etichetta del vino più diffuso nel territorio, il Lambrusco.

Al centro del progetto la bottiglia, il Lambrusco Piazza San Prospero, con cui promuovere il restauro della Torre, nella centralissima Piazza dei Leoni dei reggiani, con una campagna rivolta a soci e clienti di Coop Alleanza 3.0.

Per contribuire al progetto basterà acquistare, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2019, nei punti vendita della provincia di Reggio Emilia, il lambrusco legato all’iniziativa. Le bottiglie hanno un particolare collarino che richiama il monumento e l’associazione onlus Comitato per il Restauro della Torre di San Prospero, cui saranno destinati i fondi raccolti e che da tempo si adopera per il restauro della torre.

La Torre di San Prospero è rinascimentale, realizzata in pietra arenaria, marmo di Verona e laterizio, con una particolare forma ottagonale e tre ordini architettonici sovrapposti che raggiungono un’altezza di 40 metri. Un’opera incompiuta il cui fascino è legato ai materiali utilizzati che sono causa della sua fragilità: infatti la pietra arenaria di cui è costruita è molto friabile.

A trent’anni dall’ultimo restauro, le condizioni della Torre richiedono nuovamente un intervento, a causa del distaccamento di materiali e di infiltrazioni d’acqua.

Per ogni bottiglia venduta, che ha un prezzo speciale di 4,39 euro, 50 centesimi saranno destinati al restauro della Torre campanaria: così ogni reggiano potrà in modo tangibile e concreto occuparsi della propria città.

Coop Alleanza vede la cultura e il territorio come un binomio da salvaguardare ed è impegnata in tutto il suo territorio con progetti che si occupano di questi temi, mentre per Cà De’ Medici questa è un’occasione unica per restituire qualcosa alla città che tanto le ha dato e che è la sua casa.

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