Per una storia al femminile. Un medioevo di luci e ombre

La magnifica Rocca di Rossena apre le sue porte nella prima settimana d’autunno per concludere il ciclo estivo di serate organizzate in collaborazione con la Società Reggiana di Studi Storici.

Venerdì 27 settembre la professoressa Aurelia Fresta interverrà sul tema Per una storia al femminile. Un medioevo di luci e ombre.

La relazione ispirata alla mostra “Amorose” di Alessandra Binini, ospitata in vari spazi del castello di Rossena, vuole invitare alla comprensione di quale sia stato il posto della donna nella società in un determinato periodo storico, quale la sua “condizione”, il suo ruolo, il suo silenzio e la sua parola.

La ricerca sulle donne nella storia, sviluppatasi soprattutto negli ultimi decenni, impegnata e coinvolgente, ci ha infatti insegnato l’esigenza di indagare, come primi elementi, l’insieme dei rapporti sociali e il tempo storico in cui le donne sono vissute.

Le analisi dei pensatori medievali hanno operato una convinta divisione tra il “domestico” e il “pubblico”, creando una separazione tra i sessi degli spazi e delle funzioni in essi svolte. Per le donne di ogni ceto sociale era il matrimonio l’elemento di centrale importanza per la determinazione della loro condizione, ad eccezione di quelle che, con una scelta diversa, sono andate ad occupare un posto nella vita religiosa, e spesso intellettuale, del loro tempo.

Gli attori più evidenti della vita medievale sono gli uomini, dotati di autonomia e di possibilità di espressione pubblica, in genere rifiutate alle donne o concesse loro con molta cautela ed attenzione.

Per cercare di stabilire una storia specifica al femminile occorre considerare inoltre le fonti di cui si dispone per il Medioevo, avaro non solo di storie di vita, ma spesso anche di semplici informazioni.

Che cosa, allora, chiamare, per quell’epoca, progresso della condizione della donna? Che cosa vuol dire veramente “potere” femminile?

Nell’ultima parte dell’età medievale si fa più frequente la “parola” della donna, che suscita insieme stupore e diffidenza, ma bisogna saperla cogliere, perché ancora sommessa e lieve nel rumore soverchiante del coro degli uomini.

La professoressa Aurelia Fresta ha insegnato italiano e storia negli istituti superiori cittadini. Consigliere UCIIM, è socio effettivo della Deputazione di Storia Patria-sezione di Reggio Emilia, membro del direttivo della Società Reggiana di Studi Storici e del comitato scientifico di redazione della rivista “Reggio Storia”. Ѐ autrice di numerosi e approfonditi contributi sulla storia civile, religiosa ed artistica reggiana. Della Rivista Reggio Storia citiamo un articolo sul numero 1 (1978) “Gabrina degli Albeti, -donna malefica- restò senza lingua” sui processi alle streghe nelle Reggio del 1300.

Alla serata sarà presente la pittrice Alessandra Binini e con lei sarà possibile visitare la sua mostra AMOROSE. Presenze femminili in un luogo vissuto da uomini

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