“Ci vuole passione”: inaugurazione dell’anno associativo Csi

Un incontro dedicato a tutti i tesserati, lunedì 23 settembre nella sede di via Agosti, alle 20.45

Serve un momento per ingranare davvero la marcia in questo nuovo anno sportivo, con la presenza di un ospite d’eccezione direttamente dalla Pallavolo Reggiana. Perchè mai? Il nome dell’evento dice già tutto: perchè ‘Ci vuole passione’. Da chi prendere spunto, quindi, se non dal responsabile del settore giovanile della Pallacanestro Reggiana Andrea Menozzi, in un dialogo aperto con il dottor Corrado Zoppi, psicologo, insegnante e membro dell’area formazione del Csi.

Appuntamento alle 20.45 nei locali Csi di via Agosti, per una serata aperta a tutte le società sportive che compongono la ‘grande famiglia’ del Centro Sportivo. Il tema è, di fatto, uno solo: la passione che, ancor di più nel macrocosmo dello sport di base, traina ogni elemento della società, dall’arbitro e la dirigenza, alla squadra e ai tecnici degli impianti sportivi. Quel sentimento tanto forte quanto inspiegabile, che coinvolge cuore e mente facendo scendere i giocatori nel campo parrocchiale di sempre come se si fosse a San Siro. 

La discussione tra Zoppi e Menozzi sarà utile a chiarire eventuali dubbi o curiosità su come sia possibile mantenere vivido quel calore, che con orgoglio fa indossare la divisa societaria a ogni occasione. Il filo rosso della discussione seguirà quattro punti fondamentali sottoposti dal vescovo Massimo Camisasca a tutto il Csi lo scorso 2 marzo: il rispetto del proprio corpo, il rapporto con l’altro, il tema dell’impegno e del sacrificio e l’educazione a vincere o a perdere.

«Questo è il nostro tempo e la nostra sfida educativa – affermò allora il Vescovo -. E’ fondamentale che gli allenatori facciano parte di un’unica equipe educativa, ma è importante soprattutto che sappiano cosa vuol dire essere educatori. E questo non è semplice perché il trend culturale va tutto da un’altra parte. Dobbiamo scegliere degli educatori che sappiano mostrare la bellezza dello sport e nello stesso tempo la sua relatività: perché un educatore possa fare questo deve essere lui a vivere davvero lo sport, in prima persona».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *