Con la Messa di domenica alle 11.30 si concludono gli eventi nel 40° dei restauri
“Eccellenza Reverendissima, l’essenzialità dell’elenco (degli undici lavori eseguiti nel I lotto) non faccia dimenticare la lotta sostenuta per affrontare eventi possibili solo quando si compongono insieme delicatezza raffinata, potenza titanica, rapidità funzionale. Di un risultato così grande vanno ringraziati tutti i protagonisti: Dio e Chi ha finanziato tante meraviglie, i tecnici e le maestranze, la gente che ha collaborato perché ha capito ed amato, la minoranza che con la sua ottusità ha impreziosito i sacrifici da noi compiuti per riuscire nell’impresa”. Con queste parole don Lanfranco Lumetti si rivolgeva al vescovo Gilberto Baroni domenica 2 aprile 1978, per l’inaugurazione del II ed ultimo lotto dei lavori. Possono sembrare parole retoriche e di circostanza ma non lo sono. Vedremo il perché.
Abbiamo iniziato lo scorso settembre, in occasione delle Sagre di San Faustino, con una mostra e due visite guidate. Abbiamo ripreso il 10 marzo con la conversazione con il professor Alberto Melloni che ha affrontato il tema “La ricezione del Concilio in Italia: dalla Conferenza Episcopale di Bartoletti al Sinodo Nazionale di Francesco”. Proseguito con l’architetto Mauro Severi -“Evoluzione delle metodologie di restauro” – e l’introduzione del geometra Giancarlo Bellei che ha ricordato l’architetto Gianfranco Varini, domenica 28 aprile. L’ultima conversazione il 19 maggio, con monsignor Tiziano Ghirelli e l’architetto Paolo Bedogni che hanno sviluppato il tema: “Dal restauro scientifico all’adeguamento secondo la riforma del Concilio Vaticano II: il compito dell’architetto”. Tutte le iniziative avranno termine e culmine con la santa Messa di “ringraziamento e memoria” presieduta da monsignor Luciano Monari domenica 16 giugno alle 11.30, sempre nella Pieve.
Le iniziative di quest’anno hanno avuto il titolo “Pieve romanica dei Santi Faustino e Giovita. Luogo fonte: Romanico e contemporaneità” e sono state patrocinate dall’Ufficio Beni culturali e Nuova Edilizia di Culto della Diocesi, dal Comune di Rubiera, dalla Fondazione Nefesh onlus e dall’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia che ha previsto il riconoscimento dei crediti formativi ai colleghi che hanno partecipato agli incontri di aprile e maggio.
Si è partiti da questo quarantesimo anniversario per avere gli strumenti per approfondire alcune problematiche ancora oggi attualissime e molto impattanti sia socialmente che spiritualmente. Allora si trattava di restaurare una chiesa fatiscente e al contempo “riformare” una Comunità alla luce del Concilio Vaticano II. Oggi si tratta di riconsiderare la partecipazione attiva del Popolo di Dio nella Liturgia e nella vita della Chiesa (in attesa della III edizione del Messale Romano) e “riformare” delle comunità parrocchiali in un’unica unità pastorale. Ancora alla luce del Concilio Vaticano II.
Leggi tutto l’articolo di Cristian Ruozzi su La Libertà del 12 giugno