Grazie Papa Francesco!

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L’anno associativo dei giovani di AC fra «Laudato si’» e «Christus vivit»

È stato un anno intenso, questo, per i giovani universitari dell’Azione Cattolica di Reggio Emilia. Pieno di incontri, iniziative, scoperte. Ma soprattutto pieno di parole nuove. Parole buone, chiare, dirette, fertili. Queste parole ci sono state donate dalla nostra guida: Papa Francesco. Ed è al termine di questo anno associativo che lo vorremmo ringraziare, dalle pagine di questo giornale, per averci guidato con premura e realismo attraverso le nostre riflessioni.

Dalla Terra dei Fuochi a Fotografia Europea
Tutto è cominciato l’estate scorsa, durante il campo scuola a Napoli. Quel caldo lunedì di agosto ci trovavamo in un paesino alle pendici del Vesuvio, tra Napoli e Caserta. Aspettavamo il signor Vincenzo Tosti, attivista della Terra dei Fuochi, consigliatoci dal caro don Matteo Mioni. Doveva guidarci tra le strade di periferia alla scoperta di un fenomeno a noi noto fino a quel giorno solo per nome. Quando Enzo, appassionato e desideroso di raccontarci la sua esperienza, salì sul nostro pullman, per prima cosa ci disse: “Posso farvi una domanda?”. Ovviamente assentimmo, e lui proseguì: “Quanti di voi conoscono la Laudato si’?”. Con grande vergogna nessuno di noi alzò la mano. Inutile riferire i commenti del signor Tosti che ci fece notare l’assurdità della situazione e aggiunse: “è sempre così, quando lo chiedo ai gruppi parrocchiali”. Il viaggio poi proseguì, tra visite a siti di scarti incendiati e rotoballe di rifiuti a perdita d’occhio.

Ciò che ci è restato di più di quel viaggio non è stata la presa di coscienza di un grave problema ecologico nazionale. È stata piuttosto la presenza di spirito, la grinta del popolo campano, che ha la forza di convivere con il veleno difendendo la propria terra con i denti, senza farsi intimorire dai potenti che di fatto decidono anche per loro. Questo attaccamento al territorio, senza fuggire davanti alle difficoltà ma anzi rilanciando e riscoprendo, ci ha fatto desiderare di provare gli stessi sentimenti per la nostra terra. Ed è stato così che, quando è stata ora di decidere su cosa lavorare durante l’anno associativo con i giovani universitari, la scelta è caduta sulla Laudato si’, quel testo tanto caro a chi rischia la vita tutti i giorni per difendere l’ambiente dalle mani degli uomini senza coscienza.

Continua a leggere il testo integrale dell’articolo di Elena Oleari su La Libertà del 5 giugno

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