Come stanno le imprese manifatturiere reggiane? Rapporto Unindustria

Unindustria Reggio Emilia ha analizzato gli aspetti reddituali, patrimoniali e finanziari di oltre 1.300 aziende manifatturiere della provincia con fatturato superiore ai 500 mila euro.

Dallo studio è emerso il buono stato di salute delle industrie locali che per il 90% sono in utile con una crescita sostenuta dei ricavi e del valore aggiunto.

Dall’analisi spicca come le performance di bilancio migliorino al crescere delle dimensioni aziendali: le grandi imprese presentano un’incidenza del risultato dell’attività caratteristica (ROS) superiore al 6%, mentre le PMI che si assestano su valori attorno al 4%.

La stessa dinamica è confermata dall’analisi dello stato patrimoniale: le grandi imprese presentano un indice di ritorno degli investimenti più performante rispetto alle PMI.

Per quanto riguarda l’autonomia economica delle imprese manifatturiere reggiane, quelle grandi si finanziano con il 40% di risorse proprie.  Per le microimprese il valore si abbassa a meno della metà.

Nella media del campione l’indebitamento a breve prevale su quello a medio-lungo termine.

Questa tendenza è più accentuata tra le imprese di minori dimensioni, rendendone più fragile la struttura finanziaria complessiva.

Anche la performance del flusso di cassa rispetto ai debiti cresce al crescere delle dimensioni aziendali: meno di 8 sono gli anni che impiega una grande azienda a ripagare tutti i propri debiti, più di 14 quelli delle microimprese.

Le imprese manifatturiere del nostro territorio sono sane, in utile e con ricavi in crescita nel triennio 2015-2017 – commenta Mauro Macchiaverna, Vicepresidente Unindustria Reggio Emilia con delega al Credito, Fisco e Finanza d’Impresa – a conferma della ripresa economica che ha interessato la nostra provincia. I miglioramenti sono diffusi e generalizzati per settore e dimensione, ma è innegabile constatare migliori performance e maggior efficienza nelle imprese di dimensioni superiori. Le PMI dovranno necessariamente compiere uno sforzo per tenere sotto controllo alcuni indicatori chiave previsti dal nuovo codice della crisi e dell’insolvenza entrato recentemente in vigore e che interesserà quasi il 65% delle imprese manifatturiere del nostro territorio imponendo l’adozione di organi di controllo e nuovi assetti organizzativi. L’impatto sarà notevole ed essere pronti ad affrontarlo farà la differenza, soprattutto per le imprese più piccole. Unindustria mette a disposizione i propri esperti per accompagnare le PMI in questo delicato percorso di crescita organizzativa”.

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