Galateo e buona educazione

Il dipartimento di “Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo” della facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma ha istituito un corso di alta formazione in “Galatei e Buone Maniere – Percorsi nel Costume”, in collaborazione con l’Accademia italiana galateo. Le iscrizioni si sono chiuse a metà aprile con il tutto esaurito. Da maggio a settembre, i trenta candidati ammessi parteciperanno a 80 ore di lezioni frontali e laboratori.
Con seicento euro (7,50 euro l’ora), i partecipanti potranno acquisire le competenze necessarie per approcciarsi correttamente al mondo del lavoro attraverso lo studio e l’acquisizione di conoscenze che includono il linguaggio del corpo, le buone maniere, l’aspetto, le abilità interpersonali, il protocollo ufficiale e il galateo internazionale.

Il corso infatti si propone di fornire le competenze teoriche e pratiche necessarie per muoversi con disinvoltura in qualunque contesto professionale e relazionale, attraverso la valorizzazione della dimensione storico culturale dell’etichetta e del galateo, con particolare attenzione al multiculturalismo e alla mediazione interculturale. Competenze trasversali oggi particolarmente richieste specie nelle aziende che operano a livello internazionale in diversi settori.
Un percorso accademico unico in Europa che ha riservato anche qualche sorpresa: tra gli iscritti architetti, imprenditori, professionisti del lusso, ma anche medici e infermieri. Prevalentemente donne e qualche studente. Che siano più le donne che cerchino di affinare l’arte delle buone maniere è un dato incoraggiante. Sappiamo bene infatti che, in un sistema di ruoli che si tramanda in modo atavico, è delegata a loro, almeno nei primissimi anni di vita dei piccoli, la principale funzione di “agenzia” educativa.

Leggi tutto l’articolo di Valeria Braglia nella rubrica Mirabilia su La Libertà del 29 maggio

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