Tre futuri diaconi per la nostra Diocesi

Tommaso Catellani, Matteo Tolomelli e Alessandro Zaniboni: ecco le loro storie di vocazione

Tre seminaristi giovani – età media 26 anni e mezzo – riceveranno l’ordinazione diaconale per l’imposizione delle mani e la preghiera del vescovo Massimo sabato 25 maggio alle 18 nella Basilica della Beata Vergine della Ghiara. È un dono di questo Giubileo, che ricorda altre ordinazioni avvenute nel nostro Santuario cittadino nei precedenti anni mariani straordinari, il 1954 e il 1996-1997.

Alla “Regina di Reggio” si rifà anche il manifesto dell’evento, sia con lo sfondo dell’Immagine miracolosa che compare in alto a sinistra, sia con la riproduzione – dal tempio della Ghiara – del capolavoro del Guercino raffigurante la Crocifissione con la Madonna, la Maddalena, san Giovanni Evangelista e san Prospero.

La Messa, come in occasione delle solenni liturgie del 29 aprile e del 12 maggio con il cardinale Parolin, sarà trasmessa in diretta dal Centro diocesano Comunicazioni sociali sia in tv, su Teletricolore (canale 10) che in streaming su YouTube (La Libertà Tv) e Facebook, con accesso anche dai siti internet www.diocesi.re.it e www.laliberta.info.

Gli ordinandi diaconi sono Tommaso Catellani, Matteo Tolomelli e Alessandro Zaniboni. Da domenica scorsa e fino a venerdì, vigilia del gran giorno, sono a Marola per partecipare agli esercizi spirituali predicati dal rettore del Seminario don Alessandro Ravazzini proprio sul tema della consacrazione, con approfondimenti pomeridiani sui temi della liturgia di ordinazione (con don Edoardo Ruina), del servizio (con il diacono permanente Isacco Rinaldi) e della diocesanità (con monsignor Alberto Nicelli).

Prima del ritiro, li abbiamo incontrati per farci riassumere le fasi salienti della loro vita, che come sempre ci piace scrivere al tempo presente: è una scelta non solo e non tanto stilistica, ma… teologica: rende meglio l’idea, a che legge su carta o su web queste storie di vocazione, di come Dio non si stanchi di chiamare con delicatezza, di accogliere la nostra debolezza, di agire nell’oggi.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 22 maggio

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