La Madonna della Ghiara al centro di una nuova mostra

Sabato 11 maggio alle 18 al Museo della Ghiara (in corso Garibaldi 44 a Reggio Emilia) sarà inaugurata la mostra “Immagini di devozione: il fenomeno Ghiara nelle sue origini dal 1596 e nella sua diffusione”; a seguire dialoghi di Massimo Mussini “La costruzione della Chiesa e dell’Altare della Madonna” e di Zeno Davoli “I 400 anni a ritroso: inaugurazione della Basilica della Ghiara e le testimonianze del culto in cui essa affonda le sue radici”. Pubblichiamo l’articolo che il curatore della mostra ha scritto per noi. 

La Madonna della Ghiara, coi suoi miracoli e con le mille conseguenze che ha generato nella vita della città, è una fonte perenne di problematiche e di scoperte e quindi offre sempre materia per nuove rievocazioni e ricostruzioni storiche.
L’ultima (o la prima di questo anno giubilare) è la mostra che si aprirà sabato prossimo, 11 maggio, alle ore 18, nei locali del Museo della Ghiara in corso Garibaldi 44 a Reggio. è organizzata dal Comitato per le celebrazioni dei 400 anni della traslazione dell’immagine miracolosa dalla cappella originaria alla nuova chiesa ed è incentrata più specificamente sull’inaugurazione della Basilica.
La costruzione di questa però viene studiata all’interno del culto che l’ha determinata, e questo consente di individuare le spinte spirituali e umane, le circostanze concrete e le tensioni culturali che hanno reso possibile una realizzazione di tanta mole e di tanto valore.
La mostra parte ovviamente dal Miracolo di Marchino, e non solo per ragioni storiche: in esso infatti ci sono alcuni elementi che ci impediscono di considerarlo cosa del passato, incerta, sfuggente e quasi risibile, ma ci impegnano spiritualmente ed esigono da noi una presa di posizione. In primo luogo infatti sull’episodio rimane una documentazione vasta, chiara e certa, che ci testimonia con sicurezza quanto è avvenuto. Il secondo elemento è dato dall’ampiezza dell’indagine che è stata compiuta: il tribunale ha ascoltato 22 testimoni che parlavano sotto la minaccia della scomunica; tutti hanno riferito le proprie esperienze, nessuno ha parlato per sentito dire. Le testimonianze sono state esaminate da una commissione di giuristi, che ha appurato che la realtà dei fatti era stata rilevata in modo esauriente, poi da una commissione di medici, che hanno dichiarato che l’evento non era spiegabile secondo le leggi naturali, infine da una commissione di teologi che ha ritenuto che non si potesse parlare di intervento diabolico e che quindi si dovesse parlare di miracolo.

Continua a leggere tutto l’articolo di Zeno Davoli nello Speciale Giubileo su La Libertà dell’8 maggio

 

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