Il valore della fraternità

Ritiro degli uffici di Curia guidato dal vescovo Massimo

Il personale degli uffici amministrativi e pastorali della rinnovata Curia diocesana si è riunito in ritiro spirituale la mattina di lunedì 1 aprile. Dopo le lodi, la meditazione è stata proposta dal vescovo Massimo a partire dai termini “cuore” e “comunità”, intesi come i fuochi di un’ellisse.
Nella Bibbia, ha detto monsignor Camisasca, il cuore è il centro della persona, in contatto con l’infinito di Dio, sede non solo dei sentimenti, ma anche del pensiero, della libertà e della volontà.

Quando nel tempo della Quaresima veniamo esortati alla conversione del cuore, pertanto, ci è chiesto di cambiare l’orientamento profondo della nostra esistenza, non aspetti periferici di abitudini e comportamenti.
Sempre cercando di rispondere alla domanda “Chi è Dio per me e quale posto ha nella mia vita?”.
La Quaresima, ha detto ancora il Vescovo, ci invita a immergerci nell’esperienza dell’alleanza, poiché la definizione dell’io diviene indisgiungibile dalla definizione di chi è Dio per me. Se si guarda solo l’io, la conversione del cuore rischia di scadere nel formalismo.

La comunità, poi, è un richiamo alla concretezza di questa alleanza, al modo che abbiamo di trattare il nostro fratello, al “miracolo” della comunione. La novità rivoluzionaria portata da Gesù è stata collegare i comandamenti dell’amore a Dio e al prossimo: l’uno è la verifica dell’altro.

Continua a leggere l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 10 aprile



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